542 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 14. speciale commissione cardinalizia per la questione della riforma.1 Ai 24 di febbraio del 1524 il papa comunicò ai cardinali progetti più particolareggiati per la 'riforma dei curiali e inculcò le relative prescrizioni del concilio Lateranense.2 Nell’autunno dello stesso anno si trattò in una serie di concistori del negozio della riforma fissandosi anche dei dettagli. Riferendosi espressamente al vicino giubileo il papa ai 9 di settembre propose tre provvedimenti : 1) una visita generale delle chiese di Roma: 2) un esame del clero secolare di Roma, agli inabili per il quale dovevasi almeno durante l’anno giubilare interdire la celebrazione della Messa; 3) sollecitudine perchè in quel santo tempo si avessero confessori adatti all’uopo. Le proposte finirono in deliberazioni3 e subito si cominciò ad attuare questi provvedimenti badandosi rigorosamente anche all’osservanza delle prescrizioni canoniche intorno all’abito ecclesiastico e al portar la barba. Si procedette con tanto rigore, che persone zelanti della riforma si abbandonarono alle più belle speranze. 4 Molti dei leggieri prelati si adattarono solo con grande resistenza a queste misure, ma vi si adattarono.6 Per la visita si istituì una apposita commissione, che riunivasi ogni domenica, e si esortarono insieme i cardinali ad aiutare tanto salutare opera ed a precedere col buon esempio i loro sudditi. Si presero severe misure anche contro la pubblica immoralità.6 Addì 7 novembre 1524 Clemente VII tornò a parlare in concistoro sulla riforma della Curia inculcando avanti tutto l’osservanza delle prescrizioni riformative del concilio Lateranense del 5 maggio 1514, colle quali s’era combattuta una legione d’abusi : egli incaricò il Cardinal Pucci di comporre una bolla relativa,7 che venne approvata il 21 novembre e subito pubblicata.8 Nell’eseguire queste riforme Clemente VII era coadiuvato da Giberti e Sadoleto.9 Ai primi di di- 1 Cfr. Quellen und Forschungen III, 3 n. 2 Vedi Acta consist, presso Kalkoff 87 s. : cfr. 'Sanuto XXXV, 423. 3 Vedi Acta consist, presso Kalkoff 88 s. e Ehses, Cone. Trld. IV, xvn. Vedi anche Atanàgi, Lett, facet. I, 144. Cfr. le proposte in * Cod. Vatic. 3924 P. II, f. 234 s. della Biblioteca Vaticana e la * lettera di A. Germa-nello da Roma 24 settembre 1524 all’Archivio Gonzaga in Mantova. * Cfr. Sanuto XXXVII, 88 s. » Cfr. la caratteristica lettera di G. B. iSanga del 29 ottobre 1524 presso Atanagi, Lett, facet. I, .144. Vedi anche la * lettera di F. Gonzaga del 16 novembre 1524 nell’A rchivio Gonzaga in Mantova, e Sanuto XXXVII, 89. t Vedi Acta consist, presso Kat.kokf. Forschungen 89 e Ehses, Conc. Trid. IV, xvii. Circa le prescrizioni del concilio Lateranense, colle nostre notizie in vol. VI 1, 534 vedi ora la pregevole dissertazione di Guglia, Studien zur Gesch. des fünften Laterankonzils, N. F. Wien 1906, 21 s. s Una stampa contemporanea della bolla Meditati« cordis nostri, Dat. Romae 1524, XI Cai. Dee. (21 novembre) la trovai presso Tizio, * Hist. Senen. in Cod. G. II 39 della Biblioteca Chigi in Roma. 9 Vedi Dittrich, Kathol. Reformation 389.