426 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 9. esistente tra Venezia e Roma a causa della provvisione dei vescovati, venne accresciuta aggiungedovisi, che la Signoria per i suoi preparativi di guerra si permise senza chiederne la facoltà al papa d’aggravare il clero di tasse. Per tutto questo il pontefice si sentì offeso nel più profondo ed emanò una bolla che colpiva di scomunica tutte le autorità, che esigessero di propria autorità imposte dal clero. Invano i Veneziani cercarono di quietare il papa, il quale disse apertamente che la Repubblica non aveva mai rispettato la Sede Apostolica :1 prima egli aveva detto una volta, che il Dio dei Veneziani era l’ampliamento del loro Stato e che cercavano ognora di pescare nel torbido.2 Quanto egli continuasse ad essere oltre modo ostile alla petulante repubblica Veneta ci viene mostrato dai fantastici progetti da lui fatti ad Andrea da Burgo nel maggio 1532 circa un nuovo ordinamento delle cose in Ungheria e Italia.3 Nella primavera del 1532 giungevano in Roma le più disparate notizie intorno alle intenzioni degli infedeli. Da principio gli imperiali dichiararono inventate per il loro interesse egoistico dai Veneziani e Francesi tutte le voci di progetti d’attacco da parte dei Turchi4 ed abbandonarono questo modo di vedere solo quando arrivò una lettera dell’imperatore, che non lasciava più alcun dubbio sulla serietà della situazione :5 vi si diceva che una flotta turca di 200 navi assalirebbe la Sicilia e le Puglie ed un grosso esercito di terra l’Ungheria. In seguito a questa notizia nacque a Roma un vero panico.® Ai 13 di marzo il papa dichiarò che intendeva contribuire per un trimestre con 80000 ducati il mese ed ogni dì si discuteva sul modo di trovare questa somma.7 Quantunque r.r><: s. e il * Discorso di Venetiani sopra In guerra clic preparava il Turco contri) Don Carlo d’Austria l’imperatore in Cod. 35 B 8, f. 1 s. della Biblioteca (’orsini in Roma. 1 Cfr. Sanuto LA', 591, 027 s„ (¡30, 632 s„ tKOs.. W»s., Heine, Briefe 217 s. ; * relazioni di G. M. della Porta del 17, 20 e 31 marzo 1532 aU'A r -e bivio di Stato in Firenze: * lettera di F. Peregrino del 14 e 25 marzo 1532 ali’A rchivio Gonzaga in Mantova. 2 Heine, Briefe 432. 3 Su essi cfr. le relazioni di A. da Burgo in Biciioltz IX, 110 s. e Stori -li ANN 208 s. i Vedi le * relazioni di F. Peregrino del 5 e 8 gennaio, 17 e 22 febbraio c dei 3 marzo 1532 all’A rchivio Gonzaga in Mantova. » Cfr. la * relazione di F. Peregrino del 14 marzo 1332 loc. cit. « Vedi le * relazioni di G. M. della Porta del 10 e 17 marzo 1532 nell'A r -c bivio di Stato in Firenze e la * lettera di A. da Burgo del 16 marzo 1532 nell'A rchivio domestico, dì Corte e di |S tato in Vienna-Cfr. anche la • lettera di Salviati al Campegio del Ili marzo 1532 nell'A rchivio segreto pontificio; Heine 219, 221-223 e Chakmère I, 197. 7 Ofr. la * lettera di F. Peregrino del 14 marzo 1532 nell'A rchivio Gonzaga in Mantova, la* relazione di G. M. della Porta del 17 marzo 1532 nel-l’A rchivio di Stato in Firenze e la * lettera del 26 marzo 1532 del Burgo nell’A rchivio domestico, di Corte e distato in Vienna.