Morte di Adriano VI (14 sett. 1523). False voci di avvelenamento. 139 Era il 14 settembre circa le ore 19 (2 del pomeriggio) allorché l’ultimo papa tedesco, l’ultimo papa non italiano emise la nobile sua anima.1 Gli avidi Romani sospettavano che egli avesse ammassato grandi tesori nella sua camera da studio rigidamente custodita nella torre Borgia,2 ma non vi trovarono, oltre ad alcuni anelli e pietre preziose di Leone X, che lettere ed altre carte. In tutta l’eredità, secondo le cifre più alte, non v’erano più di 2000 ducati.3 Poiché il cadavere era molto alterato e tumido si diffuse subito il sospetto che Adriano fosse morto di veleno, per cui gli Spagnoli rinfacciarono ai Neerlandesi di non essere stati abbastanza cauti avendo ammesso dei Francesi nella cucina del papa. Il cadavere sezionato non diede alcun punto d’appoggio per ritenere che Adriano fosse caduto vittima di un abile tentativo d’assassinio, ma, ciò non ostante, molti anche dopo n’ebbero il pensiero, tanto più che morì di veleno altresì Prospero Colonna.4 La (fisionomia della malattia non dà alcun argomento di morte innaturale; piuttosto va ritenuto che Adriano soccombesse a una insanabile nefrite6 dopoché il suo corpo, in sé già deboluccio, era stato gravemente estenuato dal clima insolito,6 dalle cure e dalle fatiche. Si capisce la voce dell’avvelenamento perchè il partito francese e quello ostile alle riforme perseguitarono anche il morto pontefice con un odio veramente cocente e già prima s’era parlato di attentati.7 mann 218 s. ; Sanuto XXXIV, 410, 439 e Corp. dipi. Port. II, 174 s. Secondo Sanuto XXXIV, 438 Adriano stabili che l’affare Soderini dovesse decidersi dal concilio futuro. Circa le disposizioni testamentarie commesse all’Enkevoirt e la loro esecuzione cfr. Archief v. kerkelijke gesehiedenis IX (1838), 152 s., 185; Kerkelylc Nederlandseh Jaarboek 1848, 171 e Archief v. h. Aartxbisdom Utrecht XXVIII (1902), 141 s. iSul collegio tuttora esistente a Lovanio vedi Bubmann 22 s., 31 s. ; Annuaire de l’univ. de Louvain 1879 e Anal, pour servir à l’hist. ecclés. de la Belgique XVII (1882), 87 s. 1 Cornelio de Fine, * Diario (Nazionale di Parigi) dà come ora della morte le 18, * gli inviati fiorentini (Archivio di Stato in Firenze) hore J8 V2, * Gemnanello accordandosi con Blasius de Mabtinecxis dice che Adriano morì circa le 19 (Archivio Gonzaga in Mantova). 2 Jovius, Vita Adriani VI. 3 ISanuto XXXIV, 410, 430, 439. Quanto alla scena narrata dal iSessa (Beb-«enboth II, n. 601) già Hon.EE 596 ha notato, che nè i Veneziani, nè Blasius ub Martin’eli.is nulla sanno in proposito. Non danno alcuna conferma neanche U> altre numerose relazioni d’ambasciata da me usate. * Ortiz presso Bubmann 219 ss. 5 Cfr. sopra p. 135, ISanuto XXXIV, 439 e le * relazioni degli inviati fiorentini del 3 e 5 settembre 1523 nell’Archivio di Stato in Firenze. 6 Esso influì tanto più perniciosamente perchè Adriano da vero dotto inesperto trascurava di adattare il suo tenore di vita al clima. * Anche ai 12 di giugno del 1524 il Castiglione scriveva da Roma al marchese di Mantova : * « Qui è preggione un fornaro, il quale dà certi indicii assai manifesti che papa Adriano fosse avenenato ». Archivio Gonzaga in Mantova. Cfr. Sanuto XXXVI, 368.