Carattere di Clemente VII. 163 Nell’adempimento dei suoi doveri d’ufficio il nuovo pontefice era instancabile : dedicavasi agli affari con puntualità massima, grande gravità e lena indefessa.1 Permettevasi un po’ di svago quasi esclusivamente durante l'ora dei pasti. Poscia dilettavasi da buon musico che era,2 di canto figurato3 e si intratteneva con dotti ed artisti su argomenti gravi. Alla sua mensa, nella quale serbavasi molta frugalità, prendevano sempre parte anche due medici. Fuori del pasto principale il papa non mangiava che pochissimo. Osservava i digiuni con grande rigore: al contrario diceva la Messa soltanto nelle grandi festività. Il suo contegno in tutte le solennità religiose era pieno di dignità e compostezza. Non può esservi alcuno, giudica il Soriano, che celebri con portamento più bello e più devoto.4 Benché dal lato ecclesiastico Clemente VII non dimostrasse affatto la rigidezza del suo predecessore, e in generale palesasse più pratica e cognizione negli affari politici che in quelli spirituali,15 pure di fronte alla leggerezza di Leone X era da notarsi un mutamento salutare. L’ambasciatore veneto Marco Foscari, che nei tre anni della sua legazione potè osservare minutamente Clemente VII, giudicava : È pieno di giustizia a di pietà. Nella Segnatura non imprenderebbe nulla a danno d’altre persone, e se esaudisce una supplica, non la revoca, come faceva Leone. Non vende benefìzi, nè li conferisce per simonia. All’opposto di Leone e di altri pontefici, se egli distribuisce favori, non richiede servizi, ma desidera che tutto vada regolarmente.6 1 C'fr. Guicciardini XVI, 5. 2 Sanuto IJI, (US ; cfr. Ai,bèri 2* serie III, 278. 3 Motetti. Vedi Cellini, Vita I, 4; cfr. Plon 10; v. inpltre Sanuto IiVIII, <'•10. Eleazare Genêt dedicò a Clemente VII le celebri sue Lamentazioni-, cfr. Ambros III, 276 e Haberl, Musikkatalog der päpstlichen Kapelle, Leipzig 1888, 22, 43. Sui cantori della cappella papale, che già nell’aprile 1528 Clemente VII riorganizzò in Orvieto (Sanuto XLVII, 270), cfr. Scheixe 258 s. Allora si ar~ rolarono dei cantori in Francia e nelle Fiandre (cfr. * Nunziat. di Francia I, •"03, 337 nell’A rchivio segreto pontificio); per altro un musicista di Cambrai appare già nel 1524 nei * conti (8. Maria Novella 327. Archivio di Stato in Firenze). Vedi anche Bertolotti, Artisti Urbinati a Roma, Uri-ino 1881, dove pel 1529 un Cristoforo da Urbino è menzionato come cantore. Un Petrus Maler (un tedesco «dunque) et sodi musici compaiono nel dicembre 1524. * Intr. et Exit. 561 (Archivio segreto pontificio). I nomi •lei 24 cantori della cappella si trovano iscritti nei * Mandati IV (1529-1530), f. 68 all'aprile 1530; ibid. * VI (1530-153J,) sono registrati 23 cantori, oltre il magister e il sacrista. Archivio di iStato in Roma. Con * breve in 'lata di Marsiglia 9 novembre 1533 Clemente VII ringrazia Fr. Sforza dell'invio