480 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 11. Il 25 gennaio 1533 Enrico VIII si sposò segretamente con Anna Boleyn (la cui gravidanza per ragione della capacità a succedere del nascituro non ammetteva più ritardo) senza che prima da alcuna istanza fosse stato pronunciato lo scioglimento del matrimonio con Caterina1 e il 12 aprile (Pasqua) Anna Boleyn comparve la prima volta in pompa reale.2 Nel frattempo era tornata molto utile al re la morte del War-ham (agosto 1532) arcivescovo di Canterbury, la quale gli rese possibile di provvedere alla sede arcivescovile con un individuo, sulla cui assoluta servilità poteva calcolare. L’eletto fu Tommaso Cranmer divenuto segretario del re in virtù di Anna Boleyn,3 « un abbietto servitore e immaginoso intrigante, sempre pronto alle voglie del suo signore».4 Questo prete immorale, da lungo tempo interiormente apostata dalla Chiesa, riuscì ad ingannare il papa al proprio riguardo, così che, ottenuta la conferma, potè venir consacrato il 30 marzo 1533. In lui Enrico ed Anna avevano trovato uno strumento degno di loro, che era pronto a tutto. A mezzo del Cranmer Enrico Vili, dopo essersi accordato con lui, fece inscenare una commedia di tribunale per la causa del matrimonio.5 Dinanzi al suo tribunale a Dunstable, dove aprì il processo ai 10 di maggio, Cranmer citò Enrico e Caterina, ma questa non fece che firmare due proteste dichiarando di non riconoscere il Cranmer come giudice: indi non ebbe alcuna notizia degli ulteriori passi di lui. Ai 23 di maggio Cranmer pronunziò la piena nullità del matrimonio di Enrico con Caterina ; il 28 dichiarava valido il matrimonio con Anna Boleyn, dopo di che costei il primo di giugno venne con gran pompa coronata regina. Conosciuti questi avvenimenti, Clemente VII secondo il suo costume aspettò ancora un po’ di tempo, poi finalmente TU luglio 1533 i Ofr. Friedmahn I, 182 s,; 338 s.; Brosch VI, 253. Molti storici indica:!» il 14 novembre come data del matrimonio, ma questa datazione anticipata si basa sopra notizie intenzionalmente false date più tardi dalla corte onde far apparire che Elisabetta, nata il 7 settembre 1533, non fosse stata generata fuori del matrimonio o in adulterio. Per l'addietro si faceva comunemente il nome del I>r Lee siccome del prete dimentico dei suol doveri che compì il matrimonio: secondo l'opinione di Friedmann (II, 183 s.) sarebbe stato invece l’agostiniano Giorgio Brown, nella primavera del 1533 priore a Londra, eletto provinciale nel 1534 (più tardi arcivescovo protestante di Dublino) ; anche Gasqukt (Heinrich Vili, und die englischen Klöster, vers. ted. di Elsässer. Mainz 1890. I, 1311 ammette probabile trattisi del Brown. - Ofr. Friedmann I, 199. s Ofr. Friedmann, I, 174 ss. 4 Così lo caratterizza l'autore dell'articolo su Anna Boleyn in A1lg(»‘-Zeitung 1S93, Beil. nr. 195. Ofr. Stevenson, Cranmer und .4. Boleyn in Hist, pap. of. 3. Morris I, London 1892 (Publicat. of thè Cath. Truth Society). 3 Cfr. Friedmann I, 201 ss. ; GairDNer, Cambridge Modem History H- 439 s. ; Ekses, Dokumente 202. Lettere e doemnenti relativi alla còsa in P°" cock II, 473 ss.