Origine deH'Ordine dei Cappuccini. 595 trattasse di apostati, egli per il loro annientamento faceva tutto ciò che era in suo potere : non sospettava, che la riforma deH’Ordine da lui pure bramata doveva partire dal basso, da uomini affatto semplici e di poco conto. La condizione degli Eremiti francescani — come vennero detti da principio i compagni di Matteo — peggiorò talmente, che per un po’ di tempo essi pensarono di andare missionarii fra gli infedeli.1 In questo difficile momento sostennero fedelmente i perseguitati il vescovo di Camerino, gli Eremiti Camaldolesi, che avevano le stesse loro aspirazioni, e in particolare la famiglia ducale. I semplici uomini guadagnaronsi poi l’amore de! popolo nelle orribili miserie che precipitarono anche su Camerino dopo il 1527. Quando tutti fuggirono dinanzi alla peste, essi soli rimasero al posto. Della pestilenza cadde vittima il duca stesso addì 10 agosto 1527.2 Continuando le ostilità da parte degli Osservanti, Lodovico da Fossombrone si mise in relazione col provinciale dei Conventuali della Marca, il quale accolse lui e i suoi soci sotto la condizione che una volta all’anno si presentassero a lui 0 al capitolo e oltracciò permettessero che li si visitasse. Per l’influenza della duchessa Caterina Cibo3 Lodovico ottenne che il papa confermasse questo provvedimento e facesse anche altre concessioni importanti. Ciò avvenne in una lettera papale redatta a Viterbo il 3 luglio 1528 per Lodovico e Raffaele da Fossombrone, la quale contiene l’approvazione ecclesiastica della diramazione francescana, i cui membri dal loro vestiario vennero più tardi detti Cappuccini. Il documento approva la vita di elemosina in eremitaggi o in altri luoghi giusta la regola di san Francesco, concede che si porti la barba e il nuovo abito col cappuccio quadrato, finalmente che si ricevano nuovi membri provenienti dal clero secolare e dal laicato estendendo insieme alla nuova congregazione 1 privilegi tutti dei Conventuali e degli Eremiti Camaldolesi.4 » Questo particolare si trova nella * Cronica del P. Bernardino da Col-petrazzo I (Archivio generale dei Cappuccini in Roma). 2 Boveritts I, 109 erra rimandando al 1528 la morte del duca. Cfr. Santoni 64. * Le notizie della * Cronica del P. Bernardino da Colpetrazzo I (loc. cit.) sull’intervento di Caterina Cibo sono confermate da una nota sulla minuta originale del breve nell’A rchivio segreto pontificio. Vedi n. n. 4. * li documento, iuta bolla in largo senso (Hitera colla formola di saluto sai. et apost. bened., anno dell’incarnazione e giorno secondo U calendario romano), che comincia Religioni* zelus, è pubblicato in Bull. Capuc. I, 3-4 da una copia nell’Archivio dell’Ordine. La stampa in Bovewus I, 94-96 è inesatta : altrettanto va detto per quella In Wadding XVI2, 257 s. ; v. Bull. Rom. VI, 113-114, ove pure sta il breve. In forma di breve dat. 3 Julii 1528 il documento, senza l’introduzione e cominciando subito con Euponi nobis, si trova in Min. brev. nell’A rchivio segreto pontificio (Arm. Ifi, voi. 20, n. 1191). Ivi verso la fine si dice: *«Volentes quoque ut, si vobis videbitur