440 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 10. parvero in Bologna come rappresentanti i cardinali Gramont e Tournon.1 Per assicurare Milano l’imperatore desiderava che Clemente VII maritasse la nipote Caterina de’ Medici con Francesco Sforza, al che il papa fece osservare che le proposte di Francesco I erano più antiche e che il medesimo doveva sentirsi molto offeso se colei, che era destinata per un suo figliolo, ora venisse unita col suo dichiarato nemico. Fu fatale per l’imperatore l’idea, che Francesco I non avesse fatto seriamente la proposta di matrimonio: perciò egli, presupponendo che Francesco risponderebbe negativa-mente e che quindi il papa si persuaderebbe che era stato tenuto a bada con vuote parole — nel qual caso l’amicizia di Clemente VII per Francesco I avrebbe dovuto cambiarsi in amara inimicizia — pregò il papa di insistere presso il re per la realizzazione della progettata unione. Ma avvenne il contrario. Francesco I, riconoscendo il pericolo che gli sovrastava, mandò tosto ai prefati cardinali i necessarii pieni poteri per concludere il patto matrimoniale del figlio con Caterina de’ Medici facendo insieme pregare il papa di incontrarsi con lui a Nizza. A questo punto Clemente VII dichiarò, che poteva tanto meno negarsi a un tal desiderio in quanto che già per due volte s’era messo in viaggio per abboccarsi coll’imperatore e così Carlo V non vide che consolidata l’unione del papa colla Francia. Egli sospettò che il Mediceo si alleerebbe con Francesco I per conquistare Milano in favore del duca d’Orléans e Clemente VII fece di tutto onde persuadere l’imperatore che tale sospetto era infqndato.2 Così nacque tra papa e imperatore un patto segreto, che venne sottoscritto il 24 di febbraio, data sì notevole per Carlo V siccome quella della sua nascita, della sua vittoria presso Pavia e della sua incoronazione a imperatore. Con esso Clemente VII e Carlo V obbligavansi a vicenda a non concludere alleanze con altri principi, promettevano di tener il concilio, di dar mano alla guerra turca, di conservare lo statu quo in Italia e di trattare la causa del divorzio del re Enrico VIII in Roma.3 I negoziati cogli oratori italiani cominciati già nel gennaio4 vennero alla conclusione pochi giorni dopo. II 27 febbraio Clemente VII, Carlo V, Ferdinando I, i duchi di Milano, Mantova e Ferrara, inoltre Siena, Lucca e Genova, assoggettandosi a determi- 1 Ofr. la * lettera di G. M. della Porta in data di Bologna 2 gennaio 1533 all’A rchivio di Stato in Firenze; * .4età consist. camer. Ili nell'A r -chivio concistoriale del Vaticano: Sakuto IATI, 418 e Baschet 290s. 2 Ofr. Guicciakdini XX, 2; Palla vicini III, 12. 3 Ehses ha pubblicato in Rom Quartalschr. V, 301 s. il testo del trattato segreto sull’ originale esistente all’A rchivio segreto pontificio (Arm. XI. caps. 11, n. 67). * Cfr. San uto LVII, 481 s. 486 s. e le * relazioni di G. M. della Porta del 21, 24, 25 e 30 gennaio 1533 all’A rchivio di iS tato in Firenze.