Lettere di Carlo V al papa (5 agosto 1527). 295 riore lavoro per il divorzio.1 Questo affare privato dell’imperatore, nel quale egli aveva urgente bisogno della podestà spirituale del papa, dovette consigliargli la massima prudenza nel suo procedere con Clemente e non meno il minaccioso atteggiamento di Francia e Inghilterra, di cui precisamente in quei giorni si compì la lega.2 Sotto tali impressioni Carlo, che, molto riflessivo per natura, difficilmente poteva venire a una ferma decisione,3 scrisse di propria mano a Valladolid il 3 d’agosto 1527 due lettere al papa.4 Nella prima di queste notevoli lettere egli con le più energiche parole fa risaltare la sua aspirazione alla pace universale nella cristianità, alla riforma della Chiesa e all’annientamento delle eresie e degli infedeli. Per raggiungere tale scopo bisognerebbe che essi mettessero da parte tutti gli interessi privati e stessero uniti e concordi. Per questo motivo il papa convochi un concilio, a mezzo del quale saranno estirpate le eresie, annientati gli infedeli e rialzata la Santa Chiesa. Infine Carlo sotto la sua parola di re assicura l’avversario prigioniero, che non tollererà che nel concilio si tratti comunque sia della deposizione o sospensione del papa e s’opporrà, proteggendo in ogni maniera Clemente, contro tutti gli sforzi diretti a ciò, provenissero essi da parte di laici o di ecclesiastici. Carlo tocca della convocazione del concilio anche nella seconda lettera, che doveva portare il Quiñones. In essa si invita in modo pressantissimo il papa a intraprendere il viaggio promesso verso la Spagna, passo che riempirà di spavento gli eretici e almeno condurrà alla pace fra l’imperatore e la Francia. Il progetto imperiale del concilio era senza speranza, chè ancor prima dell’arrivo delle lettere imperiali a Roma, la Francia e l’Inghilterra avevano combinato di non acconsentire alla convocazione d’un sinodo ecumenico fin tanto che il papa fosse prigione.0 Carlo differì ancora a lungo di dare l’ordine che Clemente VII venisse posto in libertà. Col nunzio Castiglione egli parlava con tanta amorevolezza, che quegli ne concepì le migliori speranze.0 ma l’istruzione mandata finalmente ai 18 d’agosto del 1527 a Pietro 1 BroHoi-TZ III. 9449Sn. 2 Cfr. sopra p. 285. 3 * Lettera del Navagero (la Valladolid 1 agosto 1527. Cod. Vatic. 6753 della Biblioteca Vaticana. 4 Le due lettere sono nell’Archivio di Stato in Firenze (innanzi il Princ. Misceli.) e vennero solo di recente pubblicate da Casanova in una pubblicazione per nozze non messa in commercio (Lettere di darlo V 13-16). 5 Cfr. sopra p. 285. » Schxtlz, Sacco 140 s., 175 s. Ibid, dall'A rchivio segreto pontificio è pubblicata per la prima volta la relazione indirizzata dal Castiglione a Clemente VII il 12 agosto 1527.