Il conciavo del dicembre 1521. 15 d’una delle sue creature era dai più considerata siccome senza aspettativa alcuna; le maggiori speranze di riuscire pareva fossero per Farnese: si pretendeva sapere, che con lui fossero proposti da Medici anche Egidio Canisio e Numai. Dei cardinali del partito contrario si facevano i nomi di Fieschi, Grassis e Monte.1 I corrieri per annunciare in tutte le direzioni l’elezione stavano pronti fin dal 29 dicembre 2 e perciò quanto più differivasi l’avvenimento, tanto più alta cresceva l’aspettazione e l’eccitazione. Le voci più disparate circolavano per la città. Quando corse quella, che sarebbe eletto Farnese, si cominciò a saccheggiarne le case. Questo brutto uso vigeva non soltanto a Roma : non l’andò meglio a Bologna al cardinale Grassis.s A Roma si celebravano Messe e si tenevano processioni, ma una decisione non veniva. Ogni mattina, scrive Baldassarre Castiglione, s’aspetta la discesa dello Spirito Santo ; mi pare però che Esso si sia allontanato da Roma ; a quanto si sa, Farnese ha la aspettativa migliore, ma facilmente tutto può di nuovo risolversi in nulla.4 Ai 5 di gennaio corse la voce d’un tentativo del Medici di procurare la tiara a Cibo e il colpo accortamente preparato sarebbe forse riuscito se l’Armellini non avesse svelato tutto, così che all’ultimo momento il Colonna potè prendere efficaci contromisure.5 In seguito a ciò il Medici il giorno dopo tentò ancora una volta colla candidatura Farnese, per la quale si fece tutto il possibile fino aH’estremo. Nell’ottavo scrutinio Farnese ebbe 12 voci, dopo di che otto o nove cardinali dichiararono il loro accesso. Allora, sebbene non fosse raggiunta ancora la maggioranza di due terzi, il cardinale Pucci esclamò: Papam habemus, volendo così esercitare una pressione allo scopo di guadagnare le 4 o 5 voci tuttavia mancanti, ma arrivò il contrario: il Cardinal Colonna e Soderini, i due più inconciliabili avversarii del Farnese, insistettero perchè si procedesse secondo il regolamento” e così non solo il Farnese 1 V. * lettere 2 e 6 gennaio 1522 di Giov. M. della Porta nell’A r c h i v i o •li Stato in Firenze; cfr. la ** relazione ilull’ Abbate da Gonzaga del 3 gennaio 1522 e * quella del Castiglione del 5 gennaio 1522 all'A r c h i v i o Gonzaga in Mantova. V. anche Gatticus 320. » Sanuto XXXII, 333. 3 Colla relazione del Clerk in Breweb III 2 n. 1032 cfr. Petruceuj I, 521 ss. * V. le *• lettere del Castiglione in data 7 gennaio 1522 nell’A r c h i v i o Gonzaga in Mantova; cfr. Kenieb, Notizia 15. 5 Vedi Sanuto XXXII. 413-414 (cfr. 378-379) ; * Orda et genia della C h i -f? i a n a ; Severolo appo Höfi.er, Adrian VI. 87 e Blasius he Martcnctj.is in Creighton V, 188; cfr. Staffetti. Cubo 35 s. « Cfr. Sakuto XXXII, 413; Blasius de Mabtixellis appo Gatticus 320; •Orrlo et gesta; Burmasx 148; Bebgenboth II, n. 376; Clerk presso Breweb III 2, n. 1960; Gradenigo in Albèbi 2* serie III, 74; * relazione di N. Ralnce del 0 gennaio 1522 neUa Nazionale in Parigi; cfr. Mignet loc. eit. 621 e Höfles 88.