264 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 4. alla bestia con incenso, anzi di porgergli la sacra Ostia: rifiutatosi, il sacerdote fu fatto a pezzi.1 La profanazione delle chiese fu compiuta col convertirle in stalle : questa sorte toccò alla stessa basilica di S. Pietro. Ivi pure si saccheggiò i sepolcri, tra gli altri quello dì Giulio II: la testa di sant’Andrea fu gettata a terra: fu rubato e messo in vendita nelle osterie di Roma il sudario della Veronica cotanto venerato in tutto il medio evo : un famoso Crocifisso in uno dei sette altari principali di S. Pietro fu vestito degli abiti d’un lanzichenecco : innumerevoli relique e cose preziose vennero rubate .Un lanzichenecco tedesco fissò sulla sua picca la punta della sacra Lancia e con essa percorreva in aria di scherno il Borgo. Fu profanato perfino il luogo di riposo del principe degli apostoli, rimanendo però intatto il sepolcro propriamente detto. Si diede il sacco alla cappella Scrncta Sanctorum, che una iscrizione celebra come il luogo più santo del mondo;2 per fortuna il vero tesoro della cappella non fu tòcco in virtù dei suoi giganteschi serramenti di ferro.3 Con particolare crudeltà si infierì contro tutte le persone ecclesiastiche. Gran parte dei preti e monaci, che caddero nelle mani dei soldati, venne uccisa, molti altri furono pubblicamente venduti come schiavi di guerra, di altri, che vennero vestiti da donne, si fece uso per compiere orribile dileggio. Gli Spagnoli si diedero principalmente il da fare di spremere denaro dai preti: i lanzichenecchi dichiaravano d’aver promesso a Dio d’uccidere tutti i preti e agivano in conformità. Patriarchi, arcivescovi, vescovi, protonotari, abbati furono maltrattati, sottoposti a contribuzioni, uccisi. Fu posta la mano anche su sacerdoti venerandi per vecchiaia. L’ottuagenario vescovo di Potenza, che non potè pagare il riscatto impostogli, fu immediatamente sgozzato; il nonagenario 1 *« Un povero sacerdote ma generoso christiano perchè non volse incensare e communicare un'asino, che vestito in habito di vescovo havevano con mitra condotto in chiesa, restò crudelmente trucidato ». * Relatione del Sacco tinto a Roma li 6 Maggio 1527 cavata da alcuni Mss. di persone trovatesi. Cod. Va tic. 793S della Biblio teca Vatlc.ana. La cosa è narrata più al minuto nella * Relatione della Biblioteca Angelica in Roma citata a lì 200, n. 5, Cfr. L. GncciAiini.Ni presso Milanesi 229; Sanuto XLV, 218; la lettera del Cardinal Trivulzio in Milanesi 484; Lanceixotti III, 263 e la relazione di ®. Perelli in Saggiatore I, 313. 2 Ofr. iSanuto XLV, 133, 166, 168, 192, 435 s. ; Villa 146; Arch. stor. Lomb. IV, 635; relazione del Gescheid in If ixt, Jahrbueh XII, 752; Nova presso Schabditjs II, 612 ; Milanesi 484 s., 503 ; iSandoval I, 718 s. ; Santoro 11 ; Grisab in Civ. Catt. 1906, II, 725 s. ; * lettera del Sanga (Archivio Ricci in Roma) in App. n. 118 ; Torrigio, Grotte 255 s. iSulla dispersione di reliquie vedi Orano I, 271 n. e 333 n. La relazione del Gescheid sul sepolcro di san Pietro è un’esagerazione fatta nell’eccitazione: cfr. Grisab, Tombe apostoliche in Roma 29 : vedi anche Lanciani I, 23S. 3 Ofr. Grisab in Civ. Catt. loc. cit.