30 Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo 1. uno dei suoi famigli ammalò di febbre in viaggio, il cardinale gli cedette la sua lettiga e, malgrado un male fisico, fece a cavallo la faticosa via.1 Prima d’imbarcarsi (20 maggio 1520) per i Paesi Bassi e la Germania, Carlo nominò il cardinale di Tortosa a suo luogotenente in Ispagna2 e potea credere d’aver scelto l’uomo a proposito. Come cardinale e inquisitore generale infatti Adriano occupava una posizione sommamente ragguardevole, nè egli era affatto persona poco amata. La sua schiettezza di fronte alle mene di altri Neerlandesi in Ispagna e la sua immacolata onestà gli avevano guadagnato la stima di molti.3 Ma egli era uno straniero, cosa che nessuno Spagnolo gli perdonava, molto meno i grandi del regno. Era appena partito Carlo, che scoppiava la rivoluzione delle comunidades ca-stigliane e Adriano, essendo su terreno straniero e senza denaro, si trovò in somma angustia. Carattere scrupoloso, non era adatto per quella situazione molto difficile e oltracciò egli, essendo forestiero, si ingannava nel giudicare le condizioni di fatto4 e così ebbe a passare un vero martirio. I pericoli e le eccitazioni di questo periodo scossero la salute di lui, che ora aveva 61 anno. Adriano portava tuttavia intiero il peso della sua carica piena di responsabilità, allorquando il 24 gennaio 1522 a Vitoria nei Baschi Adriano ebbe da Biagio Ortiz, provisore del vescovo di Calahorra, la notizia del tutto inaspettata, che gli era toccato un fardello molto più pesante.6 La novella sembrava incredibile sebbene confermata da altre lettere : ai 9 di febbraio, colle lettere officiali del sacro Collegio sul risultato dell’elezione pontificia giunse a Vitoria un cameriere del cardinale Carvajal, Antonio de Stu-dillo, trattenuto fino allora da forti nevicate, e nessuno potè più dubitare di quell’awenimento interessante la storia del mondo.6 1 Moring-Burmann 47-49. 2 Decreto di nomina del 17 maggio presso Gachard, Corrcsp. 237 ss. Cfr. HÖFLEB. Moti. Hisp. II, 42. 3 Baumgabten I, 237. ■» Cfr. Hììki.kk, I)er Aufstand der kastilianischen Städte, Prag 1876: Mon. hispanica I: Korrespondenz des Gobernadors Adrian von Utrecht mit Karl V. im Jahre 1520, Prag 18S1 e Adrian VI. 111s. Qui come in Lepitre 99 ss.. 110 ss., 134 ss. e Bau mg arten I 249 s., 358 s., 468 s. si rappresenta una concezione troppo favorevole dell’attività di Adriano di fronte alla rivoluzione. V. in contrario HXbi.er in Bist. Zeitsehr. XOV, 427, 437, che certo va troppo in là dall'altra parte. Cfr. anche Viua, Juana la Loca, Madrid 1S92, 312 s„ dove sono stampate molte relazioni di Adriano a Carlo V. » Ortiz, Itinerarium presso Bubmann 258. iSuH'itmerari'um cfr. Foulché-Deldosc, Ribliogr. d. voyag. en Espagne in Rec. Hispanique III (1896), 21. e Anche ai 27 di gennaio del 1522 si riferiva da Viteria a Carlo V, che Adriano non aspettava che più precisa notizia daU’imperatore o da Roma prima di fare un cambiamento. Viua, Juana la Loca 354, dove si commette lo sbaglio di collocare la lettera al 1521.