aio Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 6. Pel capo d’anno del 1528 il Cardinal Salviati espose al governo francese, che la lega doveva contentarsi d’una benevola neutralità del papa destituito d’ogni mezzo e potere. Insieme egli non lasciò alcun dubbio che Clemente esigerebbe la restituzione dei territorii rubati dai Veneziani e non concluderebbe un patto disonorevole col duca di Ferrara, la causa di tutto il malanno della Chiesa.’ Ai 12 di gennaio arrivò a Parigi il Gambara, che col Salviati pregò urgentissimamente il governo francese di costringere i Veneziani e Ferrara a restituire il rubato, non avvenendo la qual cosa il papa dovrebbe cercare di riavere il suo con qualsiasi altro mezzo.2 Anche in seguito Salviati non lasciò mancare vivissime rimostranze, ma da principio ottenne poco perchè la Francia tirava in lungo temendo che Venezia si staccasse dalla lega.3 Solamente quando la Francia e l’Inghilterra dichiararono la guerra all’imperatore fu fatta una pressione più forte su Venezia. Quasi nel medesimo tempo, che si compiva questo cambiamento, Clemente decise di mandare in Ispagna nella persona d’Antonio Pucci, vescovo di Pistoia, un. nuovo nunzio, il quale insieme col Castiglione doveva preparare la via a una pace universale.4 Se Carlo, così dichiarava Sanga5 che era divenuto il ministro dirigente del papa in luogo del Giberti, non accondiscenderà alle condizioni di pace proposte dal Pucci, il papa si deciderà per la lega, però soltanto dopo che saranno eliminate le sue giuste querele. E la comunicazione soggiungeva, che gli alleati dovevano interessarsi della restituzione di Ravenna, Cervia, Modena e Reggio, determinare a chi dovesse toccare Napoli e finalmente riordinare a soddisfazione generale le cose fiorentine. Pucci doveva fare il viaggio per la Francia, trattare personalmente con Francesco I ed esporre per quali ragioni il papa per il momento avesse da comportarsi come neutrale. Il re francese invece non aveva intenzione di soddisfare ai desideri che il Pucci doveva comunicargli ; la missione del nuovo nunzio all’imperatore lo rese inquieto ed egli formò il progetto d’impedirla. 1 * Relazione del Cardinal Salviati a Iacopo Salviati del 1° gennaio 152S. Nunziatura di Francia I, f. 142. Archivio segreto pontificio. 2 Vedi la * relazione del Cardinal Salviati a Iacopo Salviati del 10 gennaio 1528. Nunziatura di Francia I, f. 152ss. Archivio segreto pontificio. 3 Cfr. le relazioni del Cardinal Salviati a Iacopo Salviati del 1“ febbraio e al Gambara del 13 febbraio 1528. Loc. cit. * Vedi le credenziali pontifìcie in data di Orvieto 10 febbraio 1528 presso Gayangos III 2. n. 337, 338 e la * lettera conferente i poteri per Antonio i.pisc. Pistorien. prelato et nuntio nostro, ìlat. Orvieto i.527 [stile fior.] V Id. Fcbr. A* 5°. Vieni. VII. Scci-et. in Rrgest. /}.ìì. f. 30. Archivio segreto pontificio. » lettera al Gambara da Orvieto 9 febbraio 152S colla risposta a Longne-ville in Lett. d, princ. I, 111-114.