12 Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo 1. dei cardinali essere più grande di quello non lo fosse mai stata in simile occasione da 200 anni; Medici così malvisto da alcuni che i più ritenevano impossibile la sua elevazione; per il che avere il medesimo fatto promesse al Cardinal Gonzaga.1 Entrati i cardinali in conclave, il Castiglione ripete ancora una volta, che la disunione degli elettori non era mai stata sì grande come allora; forse, aggiunge egli profeticamente, Dio opererà lo stesso, che si ottenga un risultamento finale migliore di quanto qualcuno pensi.2 In realtà da principio regnò un perfetto caos. I partiti s’urtarono fino dalla proposta fatta dal Soderini, che si votasse segreta-mente, 3 avendosi invece accordo nello stabilire la capitolazione elettorale, alla quale seguì la distribuzione fra i cardinali delle varie città ed uffici dello Stato pontificio.4 Già i contemporanei non facevano conto di tale vincolo che si faceva all’eligendo. È fatica perduta, sentenzia un veneziano, perchè, se il papa è eletto, sta nel suo beneplacito mantenere o no la capitolazione.5 E quanto poco i cardinali sospettassero allora, che l’elezione potesse cadere su un assente, risulta dal fatto, che non presero provvedimenti all’uopo. La profonda divisione degli elettori faceva prevedere un conclave lungo, sebbene la situazione politica del mondo come quella dello Stato pontificio estremamente esposto a pericoli esigessero imperiosamente una rapida decisione. Di fatto occorsero niente meno che undici scrutimi prima che s’avesse una decisione. Circa i singoli scrutinii si hanno le relazioni di varii conclavisti, le quali però si differenziano in punti importanti: senza lo schiudimento di nuove fonti sicure difficilmente si riuscirà a stabilire la verità sulle singole votazioni, ciò che invece è possibile quanto alle fasi principali del conclave, perchè qui regna accordo quanto alla sostanza.6 1 * « Questi sigrl cardinali sono varii d’opinione quanto forse fossero in tal caso cardinali mai da ducento anni in qua e monsig. de Medici ha alcuni inimi-cissimi quanto dir si possa, di modo che la maggior parte estima, che lui non possa esser papa. Sua Srl* revm* ha promesso non potendo essere, aiutare Mantua ; presto vedremo ». Poi in cifra : * « Io ho operato, che Medici ha dato la fede a Mantua, che non potendo esser lui, aiutarà Mantua ». Archivio Gonz'aga in Mantova. 2 Lettera 27 dicembre 1521 del Castiglione in Lett. dipi, di B. O. (Padova 1875) 23-24. Gfr. anche la * relazione di N. Raince del 9 gennaio 1522 Biblioteca nazionale di Parigi). s Blasitis de Martineixis in GATTictrs 31S. Cfr. Saluto XXXII, 260. * Hòflfjì in Denkschrift der Wiener Akadetnie XXVIII, 223 ss. dà il testo dei Capitula e delle distributiones oppidorum etc. ; cfr. Adrian VI. 82-86, ove però i nomi dei luoghi sono in parte scorretti. » Sanuto XXXII, 332. e Fra le relazioni dei conclavisti due in particolare sono di importanza, le quali però sussistono in versioni parzialmente discrepanti. La prima è la pubblicata da Stetjve e da Papenhboch, riprodotta in Burmann 144 ss. (ponendo a base