I primi Cappuccini e la loro azione di carità. 55)7 cui non soltanto grandi della terra, ma molti pure del clero, anzi membri degli stessi Ordini mendicanti1 ubbidivano al lusso. Gli abitanti di questi conventi letteralmente poverissimi fin dal primo tempo della loro esistenza agirono precipuamente in due direzioni : prima di tutto e in via principale come predicatori d' penitenza per le infime classi del popolo. Il linguaggio semplice di questi semplici uomini, che non risparmiavano alcuno, aveva tale forza che i cuori più duri ne venivano ammolliti e si convertivano i peccatori più ostinati. La gente faceva spesso cinque o sei miglia per udire gli Eremiti francescani. Essi, dice Bernardino da Colpetrazzo, «predicavano la scrittura sacra, principalmente il vangelo santo del N. S. Gesù Christo, esortando le persone all’osservanza de’ commandamenti di Dio «.2 II medesimo cronista rileva come speciali innovazioni, che i predicatori collocavano sul pulpito un Crocifisso e che incitavano ad usare frequentemente dei santi Sacramenti. * Più ancora delle prediche dei poveri Eremiti suscitava ammirazione la loro condotta nelle epidemie. Specialmente negli spaventosi dì del Sacco di Roma si aprì un campo ubertoso per splendide opere di genuina carità cristiana. Alla peste s’associarono ben presto carestia e fame, che, giusta Bernardino da Colpetrazzo, continuarono nel 1-528 e 1529.4 Come altri contemporanei, anche questo storico vedeva nei mali ond’era stata afflitta l’Italia un castigo per la depravazione universale. Per le vie giacevano i morti, che parte la peste, parte la fame, parte la spada dei soldati avevano rapiti e ne rodevano i cadaveri i lupi, giacché nelle contrade devastate dalla guerra mancavano i becchini. Bernardino da Colpetrazzo, che allora ammalò egli pure di peste, dopo molti anni non sapeva ancora trovare parole bastanti a descrivere lo sgomento generale.5 Poiché ben presto a Camerino e dintorni si mancò d’in-ftrmieri, gli Eremiti francescani assunsero spontaneamente la cura degli appestati. Amministravano il Viatico ai moribondi e seppellivano i morti : davansi sollecitudine per i fanciulli resi orfani e raccoglievano elemosine per l’affamata popolazione superstite rifiutando per sé qualsiasi dono e tutto facendo per amore di Dio. Con eroica abnegazione la piccola schiera "perseverò fintanto che 1 Wadding XVI-, 323. Dom. de Gì:hkrxatis. Orbis scraph. Ili 1, 279. 2 * Cronica loc. cit. lon. de Terranova (Acta Sanctr/r., Maii IV, 284) di Slatteo da Bascio dice, che avea predicato: ad infernum murarli, ad, infemum concubinarii et sic de relUjui8 vitiis; tanta erat liberta•* dteentis, ut nulli per-,'wnae parcens saepc a mimi8 consideratili contemplili habitus propterea fuit. 3 Bernardino da Colpetrazzo, Cronica I rileva pili volte la cosa (Archivio generale dell’Ordine dei Cappuccini in Roma). * * « De quando i frati Capuccini si diedero « servire agli appestati ». * Cronica del P. Bernardino da Colpetrazzo I. 5 « Pareva che l'aria piangesse ».