332 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 7. Miguel Mai, rappresentante dell’imperatore, ebbe dal suo padrone l’incarico di indurre il papa alla conclusione d’una lega offensiva, o almeno difensiva, se quella non era possibile.1 La lega sperò di raggiungere i proprii s;opi spingendo il Giberti, il quale aveva già tante volte guadagnato il papa a favore della Francia, a venire a Roma,2 dove il vescovo di Verona giunse addì 23 febbraio. Egli potè subito confermare al Contarini che Clemente ora piegava più verso la conclusione d’una pace generale, però, aggiunse, sono necessarie due cose : in primo luogo nessuno deve cercare di fargli cambiare opinione, e poi nessuno gli deve dar ragione di lamento. Quest’ultimo accenno riferivasi a Ravenna e Cervia, alla cui restituzione i Veneziani non pensavano affatto, non ostante la pressione esercitata specialmente dall’Inghilterra.3 Giberti stava quasi tutto il dì presso il papa, che ora in fatto di salute trovavasi notevolmente meglio.1 Quantunque non siano state annotate, pure è facile indovinare la materia delle loro conversazioni. Agli imperiali non sfuggì il pericolo che li minacciava: infatti Miguel Mai scriveva furibondo aU’imperatore, che quei « diavoli della lega assediavano impetuosamente » il papa «e lo irretivano con intrighi e bugie d’ogni specie ».5 Anche Andrea da Burgo, il rappresentante di Ferdinando I, osservava con timore come da parte di Francia e d’Inghilterra si promettesse tutto il possibile al pavido e irresoluto pontefice e se ne alimentasse la diffidenza verso l’imperatore. Fin dal 2 marzo 1529 egli riferiva che da parte francese si promettevano al papa, ove si dichiarasse per la lega, Ravenna e Cervia, anzi tutto ciò che volesse. Data la timidità del papa e dei famigliari suoi, quasi tutti di sentimenti francesi, Andrea e con lui molti altri erano d’idea che Clemente non si metterebbe rev. dominos, quod studeant et assistant (S. D. N., et universalis pax tractetur et concludatur». Cod. Vatic. 3.}.T7 P. II. Biblioteca Vaticana. Lo stesso Mai ai C di marzo 1529 riferiva all’imperatore la minaccia da lui fatta a un cardinale: vedi Gayant.os III 2, n. 643. 1 * « Dixit [il Mai] praeterea se habere eommissionem a Caesare procu-randi ligam cum pontifice offensivam, quam si non posset obtinere, Caesarem esso contenum de defensiva ». Cosi nell’estratto della * relazione di A. da Burgo del 2 marzo 1529 citato an. 2. Archivio domestico, di Corte e di Stato in Vienna. 2 * Andrea da Burgo a Ferdinando I da Roma 2 marzo 1529. La lettera non esiste che in un transunto contemporaneo compilato nella cancelleria di Ferdinando, in cui si dice : * « Ioli. Math. Giberti venit ad urbem suasu ali-quorum ex parte ligae». Archivio domestico, di Corte e di Stato in Vienna. » Vedi la relazione Contarini in ISanuto L, 13-14; cfr. Dittrioh, Cantorini 159. * Pant’to L, 14, 16. 5 Relazione 6 marzo 1529 presso Gayangos III 2, n. 643 ; cfr. Babdi, Carlo V 27.