384 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 8. inizio per la conversione.1 Nei circoli papali s’era molti contenti dell’azione di Carlo in Germania e del suo accordo col Campegio nella questione dogmatica. - Fin dal 3 giugno Clemente VII in un;: lettera diretta all’imperatore esprimeva la speranza, che dopo la prossima caduta di Firenze egli potrebbe dedicarsi indisturbata alla guerra turca e alla purificazione della Germania dalle eresie. Riferendosi al ritorno alla Chiesa di Cristiano di Danimarca il papa osservava, che lo splendore e la virtù dell’imperatore al lor primo apparire avevano cominciato a scacciare le tenebre. L’esempio di Cristiano influirà su moltissimi ; egli spera in Dio che Cari*, compirà gloriosamente pel bene della cristianità e della Sede apostolica la santa opera sì felicemente intrapresa.3 Questa esagerata speranza venne rafforzata da false notizie sulla diminuzione del luteranesimo4 come pure dal contegno cattolico dell’imperatore, che procedeva in stretto accordo col cardinale legai ) e dalla forma temperata della confessione augustana. Quanto andasse oltre l’ottimismo in Curia è dimostrato da una relazione dell’inviato veneto in data 10 luglio: si spera che dato il contegno dell’imperatore in breve la sarà finita per la setta luterana.5 Per l’umore che regnava a Roma è caratteristica anche una lettera del-l’ex-confessore di Carlo Garcia de Loaysa, il quale notifica, che r un concistoro del 6 luglio quasi tutti i cardinali avrebbero qualifi cato Carlo come un angelo mandato dal cielo per la salute dell cristianità." In detto concistoro fu data lettura d’una relazione di Campegio del 26 giugno,7 in cui in aria di trionfo egli dava la notizia, che i principi protestanti si erano adattati alla proibizion e stabilita dall’imperatore di prediche della nuova fede di Augsburg Campegio, che vedeva in questo un inizio pieno di belle speranza per il raggiungimento della meta agognata, riferiva ancora, che nell’affare religioso l’imperatore procedeva conforme al consiglio 1 Heine. Briefe 13 (cfr. hoc uni. inerì. XIV, 3(5 s.. 4>'l s.). Pastor, Reunionsì» -strctiungcn 52. 2 Vedi le lettere del Saviati 23 e 24 maggio 1530 presso Ehses in Rota. (fuartalxchr. XVII, 300. » Leti. il. priiir. I, 123. Cfr. lettera Sai via ti del 5 giugno 1530 in Kit st.' loe. eit. 802. * C'ir. Sanuto LUI, 256, 266. s Sanuto LIII. 368: cfr. 3»), « Heine, Briefe 16: cfr. 10 e fìocum. ¡ned. XIV. 36. Già ai 13 di luglio del 1530 A. da Burgo riferiva a Ferdinando I: * « Et habuit S. 'S**8 magnani volup tatem ex scriptis quod res bene sint inceptae in dieta». Archivio domestico, di Corte e di Stato in Vienna. ' I.a migliore stampa in Eiisek loe. cit. 305. La nota aggiunta alla lettera « il 14 detto » (luglio) come giorno dell'arrivo ha per base un errore delTiw-piegato di cancelleria : per lo piti le lettere non solevano impiegare più tli 10 giorni in * Adii eonsist. sotto il 6 luglio 1530 di legge espressamente : Lcctac lìtterae Campigli in causa haeresis Lutti. Archivio concistori»1''