Il papa s’accosta all’imperatore. 321 adatta alle circostanze del momento.1 Di fatto la sua condizione come quella dell’Italia non gli permettevano altra scelta.2 L'Orange a mezzo di lettere e di nunzi fece esprimere al papa la sua devozione e in una lettera del 18 settembre assicurava lil papa che poteva abbandonarsi all’esercito imperiale come fosse il suo proprio e che tornasse pure a Roma senza pensieri: in caso di necessità noi tutti soffriremmo anche la morte per difendere vostra Santità.3 Anche Carlo V cercò in varie faccende di compiacere il papa, anzi a mezzo dell’Orange fece promettere la restaurazione della signoria medicea in Firenze.4 Da Venezia invece l’ambasciatore francese notificava che erano stati vani tutti i suoi sforzi per indurre la Signoria a restituire Ravenna e Cervia: l’avarizia e la rapacità dei Veneziani essere sì grandi che ben lungi dal ritornare al papa il suo ne ingollerebbero dell’altro.5 1 Dittrich, Regesten 34; cfr. Lett. d. princ. Ili, 401’. 2 Giudizio di Keumont, Toskana I, 23. Fossatì-Falletti 40. Ofr. le importanti * corrispondenze, tino ad ora sconosciute, in Lettere •li principi V, f. 248: * l’Orange a Clemente VII da Napoli 12 settembre 1528: nnunzia l’invio del conte Guido Rangoni, f. 254: * il cardinale Colonna a Clemente VII in data di Napoli 13 settembre 1528: dopo la vittoria s’è recato a Napoli dietro preghiera dell'Orange « et trovando che per ancliora non era expedlto alla .S. V., si come il debito ricercava, ho procurato che si mandi il sig. conte Guido Iiangone». f. 255: * Ascanio Colonna a Clemente VII da Napoli 17 settembre 1528 : assicurazioni di devozione : è lieto di poter lavorare ltfr il ritorno del papa e della corte pontificia a Roma, f. 256: * l’Orange a l'iemente VII in data di Torre del Greco 18 settembre 1528: questi ultimi dt 't nne, mandato da Andrea Doria, l’abbate di Negro con una relazione rispondente a quella che in persona gli aveva fatta il nunzio Girol. Rorario. E poiché il Negro ora torna dal papa, non scrive una lunga lettera. Credenziale per il Negro. «Non perho tacerò che V. S. po interiamente fidarsi de li exerciti o ministri de la Ces. .Mta non altramente che de li soi propri et io o con lo esercito o con mia persona sempre la servirò et farò soi mandati non altramente che si fosse la 111» Ces. Et cerco al venir de V. iS. in Roma la implico che venghi senza sospecto alcuno et stia in sua sede come li conviene thè noi bisognando moririamo tutti per mantenercela et N. S. Dio la rev1»» sua persona et soi stati guardi et augmenti come per espsa se desidera ». f. 201 ; *il Cardinal Colonna a Clemente VII da Napoli 18 settembre 1528: ringrazia per i due brevi : assicurazioni di devozione, f. 263 : l’Orauge a Clemente VII da Torre del Greco 29 settembre 1528 : ha saputo il grande dispiacere del papa per la partenza di Sciarra Colonna alla conquista di l’aliano e contro altri possedimenti sequestrati dal papa. A lui pure la cosa è molto dispiaciuta v< lendo essere in tutto ai comandi del papa : perciò ha rivolto ad Ascanio e Sciarra Colonna invito pressante a rispettare in tutti i particolari il sequestro del papa fintantoché non sia pronunziata la sentenza arbitrale. Spera che cosi 1* cosa sarà messa in ordine ; in tutti i casi egli si darà tanto energica premura della faccenda che non occorre che il papa si dia pensiero alcuno. Archivio segreto pontificio. * Relazione senese del 22 settembre 1528 presso Fossati-Falletti 41, n. 2. Cfr. Sanuto XLVIII, 485, 490 ss. 5 * Lettera di J. de Langeac a Clemente VII da Venezia 29 agosto 1528. Lettere di principi V, f. 231 nell’A rchivio segreto pontificio. Pastor, storia M Papi, IV, I. 21