70 Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo 2. alla fine dell’anno, non avvenivano più che pochi casi,1 il papa tornò a dare udienze. Gli Italiani fuggiti tornarono poco a poco e alla Curia si ripresero gli affari.2 Per l’infierire della peste erano andati perduti quattro mesi preziosi : è degno veramente d’ammirazione che Adriano, quando gli sembrò superato il maggior pericolo, ritornasse immediatamente al suo lavoro di riforma. Il 9 dicembre 1522 seguiva già un provvedimento importante, che serviva all’uopo : vennero ritirati tutti gl’indulti da Innocenzo Vili in poi concessi alla podestà civile relativamente alla presentazione e nomina a benefizi sia alti sia bassi, affinchè la S. Sede potesse per la via della provvisione pensare a persone idonee. Questa disposizione, tenuta sulle generali, anche se trovava una grande limitazione nei concordati conclusi con i varii paesi, rivelava ad ogni modo che « il papa non pensava di fermarsi a mezza strada » e che si sforzava « di sostituire con qualche cosa di meglio il male dove lo trovava».3 Ai 5 di gennaio del 1523 Adriano tornò a tenere per la prima volta la Segnatura, nella quale occasione diede ordine espresso che ottenessero benefizi soltanto quelle persone, le quali ne fossero degne e idonee.4 Causò un vero panico la notizia, corrente sempre più determinata nei primi mesi del 1523, che il papa progettasse di sopprimere tutti i nuovi uffici creati sotto Leone X, tanto i comperati quanto i donati, e di imprendere una grande riduzione di tutti gli impiegati, specialmente degli scrittori e degli abbreviatori.5 Di fatto ai primi di febbraio fu istituita una congregazione di sei cardinali col compito di fare proposte per l’abolizione degli uffici creati di nuovo da Leone X.G Con questo Adriano s’era completamente disgustato colla burocrazia ecclesiastica, la peggiore delle burocrazie. Adriano suscitò meraviglia e malumore quando al principio di 1 * Lettera di G. de’ Medici del 27 dicembre 1522 (Archivio di Stato In Firenze. 2 Ortiz presso Burmann 20S; cfr. Lancellotti I, 429; Berni, Rime ed. Virgili 277. Anche ai 4 di dicembre del 1522 B. Castiglione aveva notificato : * « N. g” sta ristretto senza dare audientia a persona del mondo ». Archivio Gonzaga in Mantova. 3 Bull. VI, 1 s. Hösxeb 240. V. anche la ‘lettera 21 dicembre 1522 di A. Germanello e * quella 5 gennaio 1523 di J. Cortese alla marchesa Isabella nell’A r c h i v I o Gonzaga in Mantova. 4 * Lettera di A. Germanello del 5 gennaio 1523 nell’A rchivio Gonzaga in Mantova. 5 Con Santi to XXXIII, G20 cfr. le * lettere di G. de' Medici dell’ll e del 14 febbraio 1523 nell’A rchivio di Stato in Firenze. 6 * « Cerca el papa tuctavia reterare ad se le intrate de la chiesa et revocar le cose alienate da papa Leone et ha incomensato’ con li offici creati da lui et deputati sei card1' ad la revisione de epsi. che sonno li rml de Vul-terra, Fiisco, Monte, Ancona, Jacobasi et Campezio, li quali han faete più