504 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 13 a. un uomo, che aveva già 4000 ducati d’entrata, doveva ottenere altri 1000 ducati di rendita col conferimento di beneficii tedeschi. A ragione Vergerio elevò eccezione in contrario osservando che un tale procedere doveva dare occasione a nuove accuse presso gli infiniti nemici della Chiesa e indurre alla disperazione i pochi meritevoli dotti cattolici sempre imploranti beneficii.1 Ciò nondimeno la Curia non diede a questi ultimi aiuto sufficiente ed anche nella primavera seguente il Vergerio dovette notificare che i poveri dotti cattolici morivano di fame: si faccia qualcosa per essi in Roma giacché in Germania non s’hanno beneficii a disposizione : i pochi rimasti liberi io li ho dati ai suddetti, ma a poco giovano a causa di certe riserve: occorre quindi un soccorso in moneta sonante da parte del papa.2 Non abbiamo sentore che esso sia stato concesso. Aggiungasi che lo stesso nunzio era pagato sì malamente da non essere in grado di tenere estese relazioni. Tutto questo è una prova di quella mancanza di serietà, che Clemente VII mostrò di fronte ai doveri propriamente ecclesiastici : si vede insieme quanto egli valutasse al di sotto della realtà il pericolo che dalla Germania minacciava il papato. In questo il Mediceo venne confermato dalla perfidia di re Francesco I, il quale con successo diffondeva in Roma l’idea, che i duci della causa luterana fossero dipendenti dalla Francia e che per mezzo della Francia fosse facile arrivare a un’intesa coi medesimi.3 Quanto poco Clemente VII desse il suo valore alla piena importanza del movimento politico-religioso in Germania e quanto ciecamente fidasse in Francesco 1 ci è mostrato dalla sua condotta in una faccenda di rilievo per l’esistenza della Chiesa nella Germania meridionale. La primavera del 1534 il langravio di Assia aiutato dalla Francia aprì la guerra perchè venisse ristabilito il duca protestante Ulrico di Württemberg. Francesco I seppe con tale abilità tener nascosto che quel paese per tal via doveva cadere in mano al protestantesimo, che Clemente VII in +utta quella guerra non vide che un’impresa diretta contro privati interessi degli Habsburg e scevra affatto di pericoli per la Chiesa.4 Invano gli inviati di Ferdinando I tentarono di smuoverlo da questa erronea idea, invano 1 Nuntiaturberich te I, 134. 2 Ibid. I, 184. 3 Vedi A. ¡Soriano presso Ax.bèri 2* serie III, 304. « Allora fu sparsa per Roma anche la voce, che Francesco 1 mariterebbe due delle flgUe a principi protestanti di Germania, rendendoli così cattolici ; vedi la * lettera di F. Peregrino del 28 febbraio 1534 nell’Archivio Gonzaga in Mantova, il quale però a ragione mette in dubbio la cosa. • * Cfr. Sugenheim, Frankreichs Einfluss aiif Deutxchhmd I, 57 s. Ranke, Deutsche Gesch. Ili«, 332 n. pensa che Francesco I abbia dato al papa la parola, che l’impresa del langravio non traeva con sè conseguenze sotto il rispetto ecclesiastico.