Clomente VII e gli Orientali. Il giubileo del 1525 535 religiosa. Nel 1527 una nuova ambasceria russa recossi dal papa, col quale s’incontrò ad Orvieto nel gennaio del 1528. Dai brevi consegnatile da Clemente nel ritorno risulta che il papa mediceo nutriva ancora grandi illusioni relativamente alla Russia. Alla Curia romana rimase celata la vera condizione delle cose in quel regno, nè è a farne meraviglia data la grande distanza e le defi-cenze dei mezzi di comunicazione.1 Clemente VII si adoprò a confermare i Maroniti e gli Armeni nel fedele attaccamento all’unione fiorentina lavorando in tal senso a mezzo di lettere e nunzi speciali.2 Al secondo suo convegno con Carlo V a Bologna trovavasi un’ambasceria da parte del re di Etiopia, che portò lettere e doni e prestò solennemente obbedienza. ‘ Nell’anno 1525 cadeva il grande giubileo. Sebbene in causa dei torbidi ecclesiastici e politici a molti sembrasse non opportuno tenere tale solennità, Clemente VII tuttavia fin dal 18 aprile 1524 decise che dovesse aver luogo,4 nè a questo proposito si lasciò scuotere dalla comparsa della peste in Roma.5 Egli tenne conto delle mutate condizioni riformando il clero romano 0 e prescindendo dall’obbligare a un contributo in denaro per l’acquisto dell’indulgenza. 7 Emanò rigorosi ordini per la sicurezza dei pellegrini,8 1 Con Fiedler, Ein Versuch deir Vereinigung der russischen mit der röm. Kirche (Sitzungsber. deH’aecademia di Vienna 1802) 38 s. cfr. specialmente I'ierlino I, 291-315. A'edi Fraknói, Ungarn 75 s. e Cebkbsbebger I, 205 s. 2 Cfr. Raynald 1520, n. 79 s. ; 1532, n. 77 : * breve Dat. 25 Ianuar. 15S1 A. 8" al patriarca dei Alaroniti (Min. lire v. 1532, vol. /¡t, n. 55) all’Archivlo segreto pontificio; Asremani. Bibi. Orient. I, 523; Theol. Quartalsehr. di Tubinga 1845, 48. Circa la missione di inviati presso i Maroniti vedi * Ada eonsist. al 20 luglio 1520 nell’A rchiv io concistoriale. La * nomina del Nuntius ad regem Armeniue, Dat. 1526 XIII Cal. Aug. in Regest. Vatic. 0,39, f 207 s. dell'A rchiv io segreto pontificio 3 V. Bottschaft des grossmeehtigsten Königs David aus dem, grosse» und hohen Morenland den man genieintlich nennet Priester Joann, an Papst Klemens den Siebenden, zu Bononio verhört in offenem Consistono am XXIX tag Januarii A" 1533, Dresden, W. Stöckel, 1533. Su questo sommamente raro foglio volante cfr. Harrisse, Bibl. omeric. n. 177 e Hierskmann, Bibl. Mejicana n. ¿»42. Sull’ambasceria etiopica v. anche Raynald 1533. n. 20s.; Ciacomch III. 4;>!Js. e Giordani App. 69. * Acta eonsist. presso Kalkoff. Forschungen 88. 5 Sulla peste, per la liberazione dalla quale Clemente 'li ordinò digiuni, cfr. le * relazioni del Castiglioni del 18 e 28 giugno 1524 all’A r c h 1 v i o G o n^-zaga in Mantova e le ‘lettere di G. de’ Medici da Roma 1. <>, 8, 11, 17, 20 aprile, 7, 9, 11, 14, 10, 21, 25, 27 maggio. 1, 3, 9, 12, 14, 17, -0, 22, 25 e 28 giugno, 13 e 29 luglio 1524 all’Archivio di ¡Stato in Firenze, secondo le quali la peste diminuì dal 20 giugno in |>oi scomparendo in luglio. 0 Cfr. sotto p. 541. * Vedi Raynald 1525, n. 1. L’elemosina rimase invece per coloro che non venivano a Roma ed ai quali in via d’eccezione si concedeva l’indulgenza giubilare: v. il breve presso Fontana. Renata I, 419. * V. il * Bando presso Tizio, * Hist. .Seiten, in Cod. a il 39 della B i b 1 i o -tc-c a Chigi in Roma. Cfr. * Ann. 39. rol.U, ». 651 nell’A re bivio segreto pontificio.