Secondo convegno di Clemente VII coll’imperatore a Bologna, La questione del concilio negli anni 1532-1533. Il papa va da Francesco I a Marsiglia. Matrimonio di Caterina de’ Medici- Per quanto papa e imperatore si vedessero spinti uno verso l’altro dai pericoli ond’erano minacciati da parte dei Turchi e dei protestanti, pure eranvi anche molte questioni, le quali conducevano fatalmente a diversità di opinioni e ad attriti. Arbitrarie disposizioni circa benefizi nel Napolitano, sopraffazioni ed ostilità da parte delle truppe imperiali in Italia, diedero luogo a molti lagni di Clemente VII. A ciò s’aggiunse il diverso atteggiamento nella questione del concilio. La preponderanza politica di Carlo sulla penisola apenninica e la dipendenza dello Stato pontificio dallTmpero mondiale spagnolo erano sentiti tanto più amaramente da Clemente VII perchè in modo affatto aperto l’imperatore favoriva in ogni guisa Alfonso duca di Ferrara e nell’aprile del 1531 gli confermò tutto il suo possesso, quindi anche il territorio di Modena e Reggio preteso dal papa. Questa sentenza data dall’imperatore contro le precedenti promesse venne disapprovata persino dal rappresentante di Ferdinando I a Roma.1 Clemente VII non s’è mai rifatto di questo colpo : da allora le sue relazioni con Carlo furono turbate.2 Allo scopo di riguadagnare il papa, di sollecitare la causa del concilio conforme alla promessa di Ratisbona e di ordinare le incerte cose italiane prima della sua andata in Ispagna, Carlo V desiderò di avere una con- 1 Ofr. Guicciardini XX, 2 : Fontana X, 151 s. ; Bucholtz IX, 99 s. ; Heine, Hriefe 125 s., 132, 150: Balan, Clemente VII 181 s. 2 Vedi la * relazione di Agnello del 15 maggio 1531 nell’A rchivio Gonzaga in Manto va. Jovius, Hist. XXXI, 218; cfr. 223. Gaya.nc.os IV 2, n. 725, '■17. Raj,an, Clemente VII 199.