4 Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo 1. e Malatesta. Senza difficoltà Francesco Maria della Rovere riconquistò tutto il suo ducato ad eccezione della parte presidiata dai Fiorentini cadendo in suo potere eziandio Pesaro. Orazio e Malatesta Baglioni fecero il loro ingresso in Perugia addì 6 gennaio 1522. Al tempo stesso Sigismondo da Varano cacciò il proprio zio Giammaria da Leone X istituito duca a Camerino, mentre Sigismondo Malatesta prendeva possesso di Rimini. Poste queste condizioni non era senza fondamento il timore, che i Veneziani strapperebbero allo Stato pontificio Ravenna e Cervia.1 Anche a Roma eravi fermento pericoloso, ma l’arcivescovo di Napoli Vincenzo Caraffa, fatto governatore della città, riuscì a mantenere la quiete.2 II governo interinale della Chiesa era tenuto dal collegio dei cardinali,s che subito si studiò per ogni lato di conservare la tranquillità e l’ordine.4 La sua difficile condizione fra quella grande tensione politica venne accresciuta ancora dalla straordinaria penuria finanziaria prodotta dalla amministrazione sperperatrice e disordinata di Leone X. Allo scopo di procurare denaro per le necessità più impellenti si dovettero impegnare poco a poco quasi tutti i tesori non impegnati della S. Sede, le mitre e tiare, gli utensili liturgici della cappella pontificia e persino i preziosi tappeti di Raffaello.5 Subito dopo la morte di Leone X s’era fatto un preciso inventario dei pregevoli oggetti che arredavano il 1 < V>n Guicciardini XIV, 4 cfr. Alfani 296; Vettori 340 s. ; iCarpesanus 1338 s. ; Bolìett. p. l'Umbria V, 087; VI, 69 ss. ; Ucolini II, 224; Balan, Storia VI, 57-58 e Boschetti I, ISO ss. V. anche Arch. d. Soc. Rotti. XXVI, 427 s. 3 Cfr. * lettera di B. CastigUone del 3 dicembre 1521 (Archivio Gonzaga in Mantova); Berghnhoth II, n. 368, 369 e * diario di Cornelio de Fine (Biblioteca nazionale di Parigi). a Cfr. il * decreto del iSacro ‘Collegio, Romnc in palatio apost. 2 Dee. 1521 sede vacante, inserito alla fine degU * Acta consist. 1492-1513, f. 56; Archivio Concistoriale al Vaticano. * V. le * lettiere dei cardinali al castellano della fortezza d’Assisi, Roma 2 dicembre 1521, in Cod. 1888, f. 20-21 dell'Angelica a Roma e agU Svizzeri, del 19 dicembre 1521 e 12 gennaio 1522. Cfr. Archiv fiir schweiz. Ref. Ili, 451, v. Domabus in li Ut. Jahrb. XVI, 85 e Wirz, Filonardi 56 s. Si ri- ferisce a questo punto anche la * lettera dei cardinaU al castellano di Spoleto in data del 7 dicembre 1521 ; * Acta consist. loc. cit, f. 59. » Con Sanuto XXXII, 252, 290, 417 e App. n. 66 v. la • lettera di B. Castiglione al marchese dì Mantova, Roma 16 dicembre 1521 : * « Io ho il cervello tanto pieno di confusione e fastidio che non mi pare de poter satisfare a cosa alcuna di quelle ch’io debbo con V. Ex. ; pure facendo quanto io posso parmi essere excusato e più se rei, se queUo potesse vedere il stento ch’io patisco ; non è povertà al mondo ne meschinità sopra queUa che si vede in questo collegio, che s’io la dicessi come è ben non si erederia. Oltra U debiti grandi lassati da Papa Leone s»e mem. sono dopo la morte sua impegnate tutte le gioie, tutti U panni di arazzo, dico quelli bellissimi, e mitre e regni e paci e argenti della credenza e si è dovuto far queste exequie tanto povere che non so qual cosa al mondo sia povera e pagare li fanti della guardia e far le stanze del conclave». Archivio Gonzaga in Mantova.