Piega in meglio. L’ « Oratorio del Divino Amore ». in Queste concettose parole : gli uomini vanno cambiati a mezzo della religione, non la religione a mezzo degli uomini, ma sebbene il concilio prendesse le sue conclusioni di riforma conformemente a questa massima, mancò la cosa più importante: l’attuazione in pratica delle medesime.1 Neanche lo scoppio dello scisma dogmatico indusse ad altre vie il primo papa mediceo, per cui la condizione della Chiesa si fece così pericolosa, che molti disperavano della salvezza. Quando tutto sembrava perduto, cominciava tutto quietamente una piega in meglio. Questa piega originava dall’interno della Chiesa ed era essenzialmente una espressione novella del divino elemento vitale immanente in essa e una visibile prova della protezione che Cristo aveva promessa per tutti i tempi all’istituzione sua. Mentre quasi tutto il mondo ufficiale della Curia stava sotto il regno della politica, la corruzione morale e la frivolità del clero italiano, non ultimi i prelati romani, raggiungevano un’altezza preoccupante2 e Leone X, noncurante dei segni del tempo, era sprofondato nell’ebbrezza d’una vita sfarzosa e profana e del godimento estetico, a Roma un certo numero di uomini ispirati da Dio, distinti per virtù e sapere, ecclesiastici e laici, univasi a formare una confraternita, alla quale diedero il nome significativo di Compagnia ovvero Oratorio del divino Amore sotto la protezione di san Girolamo.3 Profondamente compenetrati della gravità del male, 1 Oír. il nostro voi. IV 1, 545. 2 Cfr. Caracciolo, Vita di Paolo IV presso Jensen, Caraffa 191-192. 3 Le notizie finora note sulla Compagnia ovvero Oratorio del divino Amore rimontano alla narrazione di A. Caracciolo nella Vita di Paolo IV (un passo presso Ranke, Piipste 1«, 89, gli altri presso Jensen, Caraffa 190 s.) e in CoUcct.. de Paulo IV 181 s. Qui si fondano la Vita Cajetani di J. I?. Caracciolo in Acta Sanctor., Aug. XX, 283; Bzovius, Annui.-, Silos, Hist. cler. regni. ¡I; Bromato I, 83; Ranke 1«, 89 s. ; Kerkeb, Kirchl, Reform, 8s. ; XHttrich Kathol. Ref. 345s. e Benrath In Realencykl. di Herzog XIAr*, 424. All’Archivio segreto potificio nella compilazione del resto st ricca di J. A. Brutius (Arm. 6, voi, 27, f. 64-65) trovasi soltanto il frammento d’una relazione sullo Stato della chiesa parrocchiale di S. Dorotea, che nulla offre i>er noi. Riuscii invece a scoprire importanti notizie, che completano gli scarsi dati di A. Caracciolo, nelle * schede del Garampi e in un appunto del tempo del Morone all’Archivio segreto pontificio (vedi App. n. 19*). A queste fonti s'aggiunge una lettera molto caratteristica fino ad ora non presa in considerazione, di certo Hieronimus de la Lame, preabyter indignila Ixpanus in data di Roma 1 ottobre 1524, che narra il suo ricevimento nella Società divini Amo-via, conservata presso Sanuto XXXVII, 35 s. La più antica testimonianza, la importante bolla di Leone X, purtroppo non è conservata che nel seguente regesto del Garampi; * « Pro confratemitate presbyteroruni et clerieorum ¡ic laicorum sub invoctetione divini amoris nuper in urbe instituía unió parro chialis SS. ¡Silvestri et Dorotheae regionis Transtib. ». Arch. bull, Lcoma A. [A.] 4 [= il marzo 1516 a 10 marzo 1517] T. 24, p. ITI. Lo »scioglimento invece dell’unione per opera di Clemente VII, assenzienti i membri, sè conservato in doppia forma (vedi App. n. 99-). Probabilmente l’archivio della so-