Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 7. porta di comunicazione permetteva ad essi di trattare fra di loro, indisturbati e inosservati, ad ogni ora.1 Una ben nota pittura nel palazzo della Signoria a Firenze rappresenta imperatore e papa in vivace colloquio.2 Quanto a saggezza politica Carlo era certo all’altezza di Clemente, pure ogni volta, prima di recarsi dal papa, egli preparavasi nel modo più minuto notando in una carta tutti i punti essenziali.3 Di Carlo, che non aveva ancora 30 anni compiuti, presso i relatori italiani fece impressione l’indole seria, la sua austera religiosità e una certa lentezza nel parlare. Contarini, che aveva seguito il papa a Bologna, rileva quanto l’imperatore attendesse in Bologna agli affari ; raramente egli lasciava il palazzo e per lo più soltanto per intervenire alla Santa Messa. Del papa il Contarini dice, che in quell’uomo di 51 anno si scorgevano ancora molto le tracce della lunga e pericolosa malattia superata. Fra i consiglieri del pontefice l’ambasciatore veneto nomina siccome il più influente Iacopo Salviati, di sentimenti francesi, ma che ora teneva calcolo delle condizioni del momento, poi Sanga, l’amico di Giberti, il Cardinal Pucci, tutto immerso nella faccenda di Firenze, come pure Schònberg e Girolamo da Schio, imperiali ambedue.4 I negoziati di Clemente VII con Carlo erano resi facili dalla conclusione dei trattati di Barcellona e Cambrai, eppure in alcuni punti essi andarono svolgendosi alquanto difficili : il papa non fida-vasi ancora di Carlo e, se dobbiamo credere al Contarini, cambiò questa sua idea soltanto a Bologna durante la lunga convivenza coll’imperatore.5 Bologna alla incoronazione della Ccs. Mta di Carlo V (esemplare alla Trivul-z i a ini in Milano) e sono comunicate in App. 13 ss. altre fonti. Sui preparativi di Biagio de Martinellis maestro delle cerimonie vedi Mèi. d'archéol. XXIII. 170 s. Cfr. inoltre sull’ingresso Romano, Cronaca 113 ss. ; Claretta, Carlo V c Clemente VII lGss. ; Sanuto LIL 180 s., 182 s.. 184 ss., 187 ss., 192, 195 s.. 197 ss., 205 ss., 209, 258 ss.. 2(Hi ss., 273 s., 275 ss. ; Vandenesse. Journal d. voyaff. de Charles V II, 85; V. Duyse in Bull, de la Hoc. d’hist. de Gand 1898. 11 discorso di Carlo al papa (abbellito in T.’ixo.v. Vita di Carlo V, Venezia 1566. 118) trovasi esattamente in una lettera d’isabella d’Este in Ardi. stor. Ital. App. II, 320. Per l’intelligenza della decorazione della città cfr. Burk-jiaudt, Gcsch. der Renaissance 372 s. i Romano, Cronaca 124: cfr. Sanuto LII, 267. a Riprodotta in Heyck, Die Mediceer 120. s Contarini presso Albèri, Relazioni 2* serie III. 269s. Ohe Clemente 'H avesse buona memoria appare dalla * relazione di A. da Burgo a Ferdinando I in data di Roma 18 marzo 1529 nell’Arehivio domestico, di Corte e di Stato in Vienna. ■t Contarini presso Albèri, Relaz. 2* serie III, 265 ss., 269 ss. ; su Carlo ' cfr. Sanuto LII, 210. Vedi inoltre Giordani App. 100. Su J. Salviati cfr. Vt-jardins II, 787, 794; Reumont III 2, 266; Ehses, Dokumentc 266. s Contarini presso Albèri, Relaz. 2“ serie III, 266.