390 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 8. assemblea, in cui doveva trattarsi la questione della riforma, dispiacesse ai molti prelati di sentimenti mondani. Costoro si confortavano credendo che non fosse serio da parte dei protestanti il desiderio d’un .concilio ecumenico. L’oratore del duca di Mantova era lieto in particolare perchè la patria sua era scelta a luogo del concilio. Certamente, così chiude egli la sua relazione, in vista del gran male una riforma è necessaria: faccia Dio che essa non venga realizzata dai Turchi anziché dal concilio !1 La lettera pontificia del 31 luglio giunse il 7 d’agosto ad Aug-sburg, dove pochi dì prima era stata data lettura della confutazione della confessione augustana.2 II giorno 9 Campegio consegnò l’importante documento all’imperatore, che però, certo in conseguenza della citata lettera del Loaysa in data 31 luglio, egli trovò prevenuto e diffidente circa la buona volontà del papa.3 L’imperatore stesso non s’atteneva più a ciò su che per l’addietro aveva sempre recisamente insistito relativamente alla condizione da accettarsi dai protestanti, ed ora anzi, senza prestare ascolto alle eccezioni e osservazioni fatte dal Campegio in conformità cogli accordi precedenti, voleva che senza alcun riguardo a ciò si intimasse ad ogni modo il concilio necessario per tutta la cristianità. Quanto al luogo del concilio Carlo V eluse una dichiarazione diretta intorno a Roma desiderata dal papa e raccomandata dal legato accennando che a suo tempo il papa aveva parlato di Bologna, Mantova e Piacenza.4 Frattanto Carlo V nutriva sempre la fallace speranza5 di riuscire a raggiungere un aggiustamento provvisorio della lotta religiosa fino alla riunione del concilio ecumenico. Il 7 di settembre egli fece fare ancora una volta agli Stati protestanti la profferta del concilio sotto la nota condizione ed essi ringraziarono per le sue cure pregando d’affrettare, ma rigettarono tondo tondo l’abbandono interinale delle novità." Addì 23 settembre Carlo ebbe un altro abboccamento col Campegio sullla questione del concilio :7 dopo le esperienze della caparbietà dei principi protestanti da lui fatte precisamente nel settembre egli tornò a dichiarare al legato clie ora, anche prescindendo affatto dalla faccenda dei luterani, il i Vedi la ** relazione «li Francesco Gonzaga al duca di Mantova da Roma 24 luglio 1530: Archivio Gonzaga in Mantova. - Ofr. Picker, Die Konfutation des Augsburger Bekenntnisses. Leipzig 1891 t Janssen-Pastor III18, 190 n. 3 Campegio a Salviati l’II agosto 1530 in Laemmer. Hon. Vat. 49-54 (ivi colla data 10 agosto: circa la data giusta vedi Ehses, Cone. Trid. IV. xun). * Ehses, Cone. Trid. IV, xliii s. » Cfr. Janssen-Pastor III18, 193 s. 6 Cfr. Pastor, Reunionsbestrebungen 54. t Campegio a Salviati il 23 settembre 1530 presso Larmmer, ifon. Vatic. 56-58; cfr. Ehses, Cone. Trid. IV, xi.iv.