Documenti inediti e comunicazioni d’archivii. N. 119. 729 lArchivto generalo dei Cappuccini, l’archivista del quale P. Edoardo d’Alenqon colla massima amicizia mise a mia disposizione tutto il relativo materiale. La * Cronica del P. Bernardino da Colpe-tkazzo abbraccia 2 volumi o pagine 1392 in quarto. Si divide in 3 libri: 1. Una simplice et divota istoria dell’origine della congregai ione de’ frati Capuccini; 2. Le vite et miracoli di s. hnomini d. congreg. d. frati Ca-p uve ini; 3. Del modo di vivere, delle virtù et buoni costumi di quei primi padri che diedero principio alla s. riforma de’ Capuccini. Dall’introduzione si viene a sapere, che Bernardino da Colpetrazzo nacque nel luogo omonimo (presso Todi) nel 1514 e che fin dal 16° anno entrò nei Cappuccini, Occasione a comporre l'opera sua fu la favola messa in giro contro i Cappuccini, che fondatore dell’Ordine fosse l'Ochino. In conseguenza Girolamo da Montefìore, vicario generale dal 1575 al 1581, spinse a fare una confutazione storica. Girolamo scrisse a tutti i vecchi padri che mettessero in iscritto le loro memorie. Io pure, dice Bernardino da Colpetrazzo, ebbi quest’ordine « massimamente per esser stato familiarissimo della maggior parte di quei primi padri ». Già prima quest’ incarico fu dato a « Fra Mario de Mercato Sara-cini»; io non ho «l’alto stile» di quest’uomo, aggiunge Bernardino; ho narraito solo la « semplice verità ». Una parte della cronica era pronta nel 1580: nel 1584 il vicario generale ebbe l’idea di fare stampare una storia dell’Ordine, per cui Bernardino fu chiamato a Roma, ove riprese il suo lavoro. In questo gli tornò molto utile la sua buona memoria: tutta la sua cura fu di narrare al possibile la verità. A questo riguardo Bernardino dice : * « E quei primi tutti gli ho conosciuti eccetto tre che morsero che io non gli veddi perchè stettero poco nella nostra congregatione e quel che più m’importava fù che io debbi stretta familiarità con tutti quei padri che gover-norno in quel principio la nostra congregatione, i quali familiarissimamente mi riferivano tutte le cose secrete che erano trattate così in corte come ne’ capitoli per esser da loro molto amato, come fù il P. frate Bernardino d’Asti, il P. f. Francesco da Jegi, il P. f. Bernardino da Monte del Olmo, i quali furono per qualche spatio di tempo miei maestri. Conobbi il P. f. Matteo, il P. f. Lodovico da Fossombrone che quando egli reggeva io mi feci capuccino. Non mi curarò di molto abellire, ma solo mi sforzerò di narrare la semplice verità di quelle cose che co proprii ochi ho visto o intese da quei che l’anno viste e son testimonii degni di fede», n lavoro, finito soltanto nel 1592, malgrado la sua forma senz’arte è molto pregevole e con Giov. da Terranova, le cui comunicazioni risalgono parimenti, a narrazioni dei padri più vecchi, è la più importante delle fonti che finora abbiamo. L’autore dell’ interpolazione nelle Croniche de’ frati minori III, 289 ss. con somma probabilità conobbe la Cronica di Bernardino. Anche nella * Historia> Capuccina di Matthias Bellintani db Salo (2 voli.), che vidi parimenti nell’Archivio generafle dell’ Ordine, è spesso usato il lavoro di Bfp.nap.dino da Colpetrazzo. Se Mattia