110 Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo 3 a. propensione pel re averlo trattenuto daH’allearsi tosto con Francesco I ; scomunicherebbe gli autori dell’atto di violenza Juan Manuel e Prospero Colonna.1 Da parte degli imperiali si vide che bisognava intervenisse qualche cosa per ammansare il papa. Il Sessa quindi fece sì che venisse il viceré di Napoli Carlo de Lannoy amico fin dai Paesi Bassi con Adriano VI. 2 La comparsa in Roma del viceré ebbe però anche un’altra ragione. Già prima erano venute le novelle più inquietanti sulla sorte di Rodi :3 Lannoy portò la notizia, che conforme a sicure informazioni di privati Rodi aveva capitolato. Ricevendo tal nuova Adriano scoppiò in lagrime esclamando: eppure non lo posso credere! e dichiarò ai cardinali che d’allora in poi non ardirebbe più fare spesa alcuna e che intendeva impiegare tutte le sue entrate in difesa della cristianità, anche se dovesse contentarsi d’una mitra di tela.4 Ai 28 di gennaio del 1523 ebbe luogo un concistoro, che il papa aprì con un discorso intorno a Rodi dichiarandosi pronto a vendere per la guerra turca tutte le sue cose preziose. Si decise l’istituzione d’una commissione cardinalizia la quale dovesse occuparsi dello stabilimento della pace nella cristianità e del modo di mettere insieme i mezzi pecuniarii per la guerra turca.5 Questa commissione riunivasi già il dì seguente.6 Lo spavento recato dalle 1 Ibid. n. 519. * « Qua è notorio che la ®tà di N. S. sta malissimo con li ili. s. Prospero Columna et marchese de Pescara per le invasioni, incendii et rapine de li castelli de Pallavicini de Piacentino et se la venuta di questo s. duca oratore Cesàreo non la medica et tempera overo altramente se componga per certo si tiene ne habi a seguire qualche demostratione vindicativa ». Giac. Cortese alla marchesa Isabella d’Este da Roma 5 gennaio 1523. Archivio Gonzaga in Mantova. 2 »Lettera di G. de’ Medici del 25 gennaio 1523 (Archivio di Stato in Firenze) e Bxasius de Martinelt-is, * Diarium (Archivio segreto pontificio). Secondo quest’ultimo Lannoy ripartì il 31 gennaio de improviso. 3 * Lettere di V. Albergati del 9 e 12 gennaio 1523 nell’A rebivio di Stato in Bologna. * iSanuto XXXIII, 605. * « Rhodi certissimamente è perso a patti zoe per deditione spontanea... Hozi N. iS. ha lachrimato per pietate excusandosi non haver potuto tirar li principi christiani al suo soccorso ». L. Cati il 27 gennaio 1523. Archivio di iStato in Modena. 6 * « Die mere. 28. Ianuarii 1523 : |S. D. N. fecit verbum de rebus Turcarum et de periculò, in quo versatur insula Rhodi, et ad hoc deputavit nonnullos rev. dominos cardinales ad cogltandum modum et formam in quo possit fieri concordia et pax inter principes christianos et ad inveniendas pecunias prò manutentione belli contra praefatos liostes lidei christianae » (Archivio concistoriale del Vaticano); cfr. Bxasius de Martinkli.is, * Diarium (Archivio segreto pontificio); * lettera di V. Albergati del 1" febbraio 1523 (Archivio di Stato in Bologna). Dalla »relazione di G. de’ Medici del 28 gennaio 1523 risulta che nel concistoro fu letta anche una lettera del re d’Ungheria. Archivio di Stato in Firenze. o * Lettera di G. de’ Medici del 29 gennaio 1523 (Archivio di Stato in Firenze)e Blasius de Mabtinelxis, * Diarium (Archivio segreto pontificio).