108 Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo 3 a. Roma il cardinale Castelnau de Clermont coll’incarico di encomiare l’amore del papa per la pace e di assicurare che egli stesso era appieno animato da simili sentimenti.1 Adriano, che aveva avuto lunga pazienza con i rappresentanti dell’imperatore e con questo stesso, da ultimo si fece d’umore eccitato, che si rispecchia nelle sue lettere del 21 e 22 novembre 1522, in cui con forza sollecita nuovamente Carlo V ad aiutare Rodi e si lamenta amaramente per il danno recato allo Stato pontificio dagli imperiali dichiarando che il favore addimostratogli da Carlo era costituito da parole, non da fatti.2 Date queste condizioni dovette fare impressione strana su Adriano la circostanza che il rappresentante dell’imperatore fosse come prima inesauribile nel mettere avanti nuovi desiderii e affari di natura politico-ecclesiastica e finanziaria. Molte delle cose desiderate Adriano fu in obbligo di rifiutare per sentimento di dovere3 ed allora l’ambasciatore spagnolo cercò di guadagnare mediante corruzione i famigliari del papa. Riuscì a mezzo del segretario pontificio Zisterer a conoscere molti segreti, ma nelle cose principali non ottenne nulla perchè si addimostrò errata la sua idea che Adriano dipendesse in tutto dai suoi famigliari. In generale alla corte dell’imperatore giudieavasi affatto falsamente il nuovo papa. In lui vedevasi tuttora in prevalenza l’antico suddito di Carlo, al quale doveva tutto e da cui era legittimo chiedere incondizionato aiuto siccome adempimento d’un imperioso dovere. Il Gattinara si permise di ricordare la cosa al capo supremo della Chiesa in tono di rimprovero.4 Dalla petulante pressione degli Spagnoli Adriano fu confermato ancor più nella politica di rigorosa neutralità seguita fino allora e dichiarò che soltanto nel caso, in cui Francesco I invadesse l’Italia intendeva prender partito contro di lui.5 L’indelicato Manuel circa questo tempo diede luogo a un incidente, che dovette addolorare profondamente Adriano. Per il suo viaggio a Roma, dove giunse il 6 dicembre 1522,° il cardinale Castelnau de Clermont erasi fatto fare dal governo spagnolo un salvacondotto da assicurarlo di fronte alle truppe spagnole. Ciò nonostante Manuel 1 Gaohabd, Corresp. xi.vi s., 140. 2 Ibid. 133 s. Hofler 459 s., 465. Cfr. Baumgartejì II, 2:23. s Lepitre 228 s. Hofler 460 s. È caratteristica per i numerosi desiderii di Carlo V la sua * lettera a Margherita d’Austria del 15 agosto 1522 nell’A r -chi v io di Stato di Bruxelles. Pap. d'état reg. n. 35, f. 26 s. * Brewek III 2, n. 2718; cfr. Baumgarten II, 257-260. » Hofler 467. s Ciò notifica * G. de’ Medici l’8 dicembre 1522 (Archivio di Stato in Firenze). In una »lettera di A. Germanello del 16 dicembre 1522 si dice : * « E1 card, de Aus è venuto ad habitare ad una vigna del commendator de IS-. iSpirito poco lontano dal palazzo per aver commodità negociar con el Papa». Biblioteca di Mantova.