Progetti di guerra del papa. 201 certezza dell’esistenza della lega, ivi proruppe una corrente assai bellicosa.1 Immantinente fu dato l’ordine di concentrare le truppe pon-ficie presso Piacenza e si fece di tutto per accelerare la marcia dei Veneziani e degli Svizzeri verso la Lombardia. ,Si agiva come se fosse già stata dichiarata la guerra contro Carlo V. Nella prima settimana di giugno da Firenze e dal papa furono assoldati Guido Rangoni, Vitello Vitelli e Giovanni de’ Medici. Francesco Guicciardini, che erasi segnalato fra le più difficili congiunture come presidente della perpetuamente irrequieta Romagna, si recò al campo in qualità di commissario generale con poteri quasi illimitati.2 Nei circoli papali si progettavano i più vasti disegni per la cacciata degli imperiali dall’Italia. Da prima occorreva assicurare Roma e lo Stato della Chiesa: nella città dovevansi riparare le prigioni, proibire il porto d’arme, sorvegliare gli Spagnoli ; in tutto lo Stato della Chiesa e nel Fiorentino nessuno doveva aver facoltà di viaggiare senza speciale permesso, nessuno di arruolare truppe pel nemico. Per salvaguardarsi contro i Colonna si pensava di occupare Paliano e di tagliare la comunicazione con Napoli a mezzo dei Gaetani e dei Conti. Che la vera guerra dovesse cominciare colla liberazione del castello di Milano da parte delle truppe pontificie e venete, ciò reputavasi naturale ; dopo che questo fosse riuscito, si aveva intenzione di estendersi il più possibile nel Milanese ed ivi aspettare la venuta dei Francesi e degli Svizzeri. Ma nello stesso tempo gli imperiali dovevano essere assaliti anche iin tutti gli altri punti : a Genova da Andrea Doria, a Siena per mezzo dei fuorusciti, a Napoli coll’aiuto degli Orsini, nelle Puglie da una flotta veneziana. Fu poi proposto di cercare appoggio presso la Savoia e presso i nemici di Carlo in Germania. Ai Veneziani fu inoltre affidato il compito di impedire collo sbarramento dei valichi un rinforzo dell’esercito imperiale dalla Germania.3 Con questi sforzi uniti si 1 Tutta Roma grida guerra, riferisce G. Cesano a Giovanni de’ Medici il - giugno 1526, Ardi. stor. Ital, N. S. IX 2, 132. Cfr. Vella, Italia 135 s. e Gayanuos III 1, n. 440, 447. 2 Vedi Guicciardini, Storia XVII, 2 ed Op. ined. IV, 26 s. Ofr. Baum-gabten, Karl V. II, 504 e h alla Nazionale di Parigi. Sulla relazione di Clemente VII colla Baviera vedi iSugenotsim 9-10.