38 Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo 1. fra i principi cristiani e l’unione dei medesimi per resistere all’assalto degli Ottomani.1 Per la causa della pace fu bentosto deciso che si mandassero inviati speciali presso l’imperatore e i re di Francia, Inghilterra e Portogallo-2 In Francia doveva andare come nunzio Stefano Gabriele Merino, arcivescovo di Bari. Adriano aveva pregato il re francese di rilasciare a costui un salvacondotto esortando insieme alla pace Francesco I e le più eminenti persone della Corte.3 Queste lettere non partirono che dopo l’8 di marzo, giorno in cui Adriano aveva pubblicamente e solennemente accettato la dignità pontificia, per la qual cosa Francesco si lagnò in maniera molto ruvida che l’inizio di governo del papa fosse fetato comunicato a lui più tardi del solito: pare anzi che si permettesse di qualificare ancora col nome di cardinale di Tortosa il papa legalmente eletto.4 Adriano rispose addì 21 aprile 1522 con un breve molto calmo.6 La mitezza apostolica Iche ne spirava disarmò talmente il re francese, che nella sua seconda lettera, del 24 giugno, costui prese un tono del tutto diverso. Ora Francesco dichiarò di essere disposto a un armistizio, invitò anzi il papa a compiere il suo viaggio verso Roma per la Francia.6 Adriano ricusò l'offerta alla stessa guisa che quella di Enrico Vili di portarsi in Italia passando per l’Inghilterra e la Germania, volendo evitare qualsiasi apparenza di sanzionare con una visita al re inglese l’atteggiamento bellicoso di lui verso la Francia. Sui sentimenti poi di Francesco egli confidava tanto meno perchè il contegno migliore di lui era fuor di dubbio connesso cogli insuccessi delle sue armi nell’Alta Italia, dove in breve si fu quasi alla fine della signoria francese : la sconfitta della Bicocca il 27 aprile fu seguita ai 30 di maggio dalla perdita di Genova. Adriano respinse anche lo strano consiglio di Manuel di andare in Italia per i Paesi Bassi e la Germania.7 Come colle potenze, così di fronte al Collegio dei cardinali i V. 11 breve a Venezia del 13 marzo 1522 presso Sanuto XXXIII, 129 s Cfr. Bekgenroth II. n. 402. s Cfr. Sanuto XXXIII, 302. s ¡Cfr. Pìeper, Nuntiaturen 68. I brevi relativi diretti in Francia mancano ad eccezione d’uno del 20 marzo 1522, che trovai in originale all'A r c h i v i o nazionale di Parigi (L. S5 7) : è diretto all'arcivescovo di Sens. V. anche il breve al Portogallo in Corp. dipi. Pori. II, 76 s. i Vedi Hon.KR 163 s. Secondo Manuel (Bergenboth II, n. 417) Francesco I raccolse pareri da canonisti contro Adriano VI. » Gachabd, Corresp. 262 ss. e Ibid. 262s„ n. Purtroppo nell’A r c h i v i o nazionale di Parigi non si sono conservate che poche lettere di Francesco I a Adriano VI. In una * lettera in data di Parigi 17 dicembre 1522 il re prega il papa di confermare i statuì» et rcformatians de Tabbaye et monast. de 8. Victor de Vordre de 8. Augustin fatti dall’arcivescovo di Sens. Francesco vi si firma votre devot filz le Roy de Franco. due de Miliari, seigneur de Gennes Franeoys. t (Cfr. Hòfleb 156, 164; Lepitre 186.