Divisioni fra g’ii avversari dei Medici. Francesco I e l’elezione papale. 157 suo partito gli si teneva fermo come rupe.1 Ben altrimenti stavano le cose presso i suoi oppositori. Questi erano uniti soltanto nel non voler per papa il potente Medici : nel resto essi fin dall’inizio erano affatto divisi, poiché i più aspiravano essi stessi alla tiara.2 Ma, come osserva il Guicciardini, è difficile che duri la concordia, quando la discordia e l’ambizione ne sono i sostegni principali. Su questo già da tempo aveva fondato le sue speranze il Medici che con tutti i mezzi lavorava alla scissione dei suoi awersarii.3 È cosa molto strana, che in ciò gli venisse aiuto da parte dell’ambasciatore francese. Francesco I immediatamente dopo la morte di Adriano VI aveva voluto recarsi personalmente in Italia.4 Se non che le difficoltà che portò con sè il passaggio del connestabile di Bourbon dalla parte dell’imperatore lo costrinsero ad abbandonare questo pensiero. Così egli dovette restringersi all’attività dei cardinali francesi, ai quali designò come suoi candidati il Fieschi, il Soderini e Scaramuccia Trivulzio e all’invio di oratori. Lodovico di Canossa, così zelante degli interessi di Francia, ricevette troppo tardi l’ordine del re di partire per Roma,5 così che solo il conte di Carpi giunse al conclave in tempo utile.0 I nemici da prima trionfarono, scrive il Sessa ai 28 di ottobre, perchè il Carpi è un aperto fautore della Francia ed inoltre venne come ambasciatore del re Francesco : ma 1 antica sua amicizia coi Medici è più forte del suo spirito di parte. Gli è riuscito di dividere gli awersarii. Nondimeno ciò che indusse il Carpi a questo contegno sorprendente, non fu soltanto l’antica amicizia, ma con tutta probabilità la promessa della neutralità da parte del Medici, sino allora strettamente imperiale-7 1 Saluto XXXV, 197-iq* » „ bre 1523 (* « Ogni giorno li r ml de Medici 7 ottobre e 3, 7, 11, e 13 novem- titi che nessuno d'epsi passa Tn"1 ianno scrutìn0 e danno li voti in modo compar- 2 Sanuto XXXV, 199 R T°ti »). A r c h i v i o di iStato in Firenze, vembre 1523 nell’A r c li i v i ¡5iiB0TH II> “• (m * G- de Medici, 13 e 14 no- Gabbioneta del 28 ottobre i°-.^ * ®1 a t o in Firenze. Cfr. la * relazione del 3 Cfr. l’importante * rei a^’A r c hi vio Gonzaga in Mantova, nostro 111. per tutte le vie aZ10I1f G. de’ Medici del 15 ottobre 1523 : * « Mons. ad esser molto a proposito PU° Va gIloc^encl° 11 temP° indicando li liabbia sari e rompendoli la unio 181 anc'ar continuo guadagniendo delli adver-ser d’acordo infra epsi t.]1-,W'.llanno facto non sarà punto stabile per non es-loro essere». Archiv;,' 1 * l°ro babbi ad esser papa iier voler ciascuno di 4 Brown in, n 750 di 'Stato in Firenze. 5 Cfr. le ** lettere dj j“tÌLLER, Papstwahlen 159. 2i> settembre 1523, a Bonni ■' ^ Smossa a Francesco I in data di Gargnano tembre e al Cardinal Trivul'^ ,ailUlliraglio di Francia in data di Verona 30 set-capitolare di Ve,., y'U> data di Verona 4 ottobre nella Biblioteca 6 Grethen 21 pone ti-