Il papa e la Corte pontificia a Orvieto. 305 zolavano giù e in cui mancava qualsiasi arredamento.1 Coi piedi gonfi Clemente giacevasene oppresso in questo inospitale alloggio : i suppose che gli imperiali gli avessero somministrato del veleno, ma il male era conseguenza della fatica sostenuta, da lui non avvezzo, nel cavalcare quando fuggì.2 Anche la condizione dei cardinali, dei quali da principio quattro .soltanto,3 poi, dietro speciale invito del papa,4 vennero a trovarsi in Orvieto sette, era molto penosa perchè nella città nulla era tato preparato per i fuggiaschi e solo a stento potevansi avere eziandio ai più alti prezzi i viveri. Oltre a ciò mancava l’acqua potabile, per cui Clemente fece subito fare quattro pozzi.6 A dispetto della miseria a poco a poco riunironsi in Orvieto molti prelati e gente di Corte, riprendendosi gli affari curiali quasi totalmente interrotti da lungo tempo. In un concistoro segreto del 18 dicembre 1527 fu stabilita una bolla relativa alle grazie concesse durante la cattività.0 La direzione degli affari più importanti era nelle mani di Iacopo Salviati e del Maestro di casa Girolamo da Schio, vescovo di Vaison.7 1 Vedi la relazione di Gardiner e Fox del 23 marzo 1528 in State Papers: Henry tlic Eighth VII, 03 e In Bkeweb IV, 2, n. 4090. 2 Omo.vt, Suites du Sac de Rome 19-20. 3 In una * lettera di Bonaparte Ghisilieri da Orvieto 20 dicembre 1527 vendono nominati presenti Monte, Pucci, Accolti e Spinola. Archivio di Stato in Bologna. * Vedi i * brevi in data d'Orvieto 4 gennaio 1528. Min. brev. 1528 IV, rol. 21. n. 6. Archivio segreto pontificio. 1 Fi-mi. Orvieto 188-189. Cfr. Balax, Boschetti II, App. 44; Sanuto XLVI, •'50, 002. Nella * lettera del 20 dicembre 1527 B. Ghisilieri osserva credersi che a