Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 7. dichiarò apertamente, che a nessun patto avrebbe ammesso la partecipazione di Alfonso all’incoronazione imperiale.1 Per qualche tempo era tornata seriamente in questione per questa solennità Roma, ma poi dopo lunghe trattative erasi preso decisione a favore di Bologna, principalmente in riguardo alle condizioni di Germania dipinte coi più foschi colori da Ferdinando I, le quali quindi esigevano che Carlo comparisse colà colla maggiore possibile rapidità.2 Carlo desiderava la presenza alla sua incorona- 1 Romano, Cronaca 196. 2 Che Roma ritornasse in questione come luogo dell’incoronazione si spiega col desiderio di Carlo V di visitare Napoli e colle difficolta sollevate dal Gat-tinnra contro Bologna : il cancelliere temeva che « i luterani ed altri » potessero attaccare la legittimità dell’atto (vedi il dispaccio di G. B. Malatesta del 4 novembre 152!) presso Romano, Cronaca 145, n. 1 ; cfr. anche Gayancos IV, 1, n. 208, Sanuto HI, 192 e Giordani App. 71). Carlo V, che nel Natale ricevette la spada benedetta (vedi Jahrbuch dcr kumthistor. Samml. de* Ssterr. Kaigerhauses XXII, 135 s.), stette a lungo indeciso (ai 20 dicembre 1529 A. da Burgo riferisce da Bologna a Ferdinando I : * « De loco coronationis et tempore adventus imperatori« in Germaniam adhuc res stat in suspenso ». Originale al-l'A r c h i v i o domestico, di Corte e di Stato in Vienna). A. da I’.urgo il rappresentante di Ferdinando I. era contrario alla incoronazione in Roma perchè con essa veniva differita l’andata di Carlo V in Germania, dove era assai grande il pericolo (vedi »relazione del Burgo a Ferdinando I, 29 dicembre 1529 da Bologna : la risposta di B. di Cles a questa relazione sta in Buch-oltz III, 427 s.). Alcuni consiglieri di Cario V sconsigliavano dal viaggi'» nell’eretica Germania siccome troppo pericoloso, e consigliavano di prendere la via di (Spagna per Roma e Napoli, contro di che lavorò con ogni zelo il da Burgo (vedi iStoeomann 183 s.). Dal canto suo Carlo per ragione dell’impresa fiorentina voleva recarsi a Siena e di là a Roma per l’incoronazione. Addì 4 gennaio 1530 Burgo notificava a Ferdinando I, che l'imperatore era in recegnu (* relaziono di tal giorno nell’A r c h i v i o domestico, di Corte e di Stato in Vienna: cfr. Sanito I.II. 483). il 14 gennaio, che imperatore e papa andranno a Siena (‘relazione di tal giorno: cfr. Sanuto LII. 490. 4!)'. 497, 499, 501-503). L’11 con una lunga lettera autografa (presso Laxz. I. 300ss.) Carlo aveva chiesto al fratello consiglio su questo grave affare e Carlo attendeva con impazienza la risposta, come riferiva a Ferdinando I il da Burgo addi 30 gennaio 1530 (* lettera di tal dì). Essendosi l’imperatore ammalato ai 22 di gennaio, il viaggio a Roma dovette differirsi (Sanuto LII. 531: cfr. 530). Burgo approfittò di questo tempo lavorando perchè la incoronazione si facesse a Bologna ; il 28 gennaio egli poteva notificare a Ferdinando I che il papa v'era disposto (* lettera di detto giorno). Carlo teneva ancora fermo al viaggi» di Roma e il 22 gennaio scriveva a Margherita d’Austria che si farebbe incoronare colà (Bardi 34). Ai 30 eli gennaio Burgo fece controsservazioni, le quali impressionarono talmente Carlo da potere il Burgo scrivere al Cles d'avere buona speranza che l’incoronazione avverrebbe a Bologna OStoegmann 184). Così venne in fatti deciso (cfr. le notizie presso Giordani 78 da Negri. .1»' nali manoscritti al 1° febbraio 1530). Il 1° di febbraio del 1530 da Burgo notificava al suo signore: l’imperatore non andrà a Roma e rimarrà a Bologna (*lettera di detto di. In un P. S. del 2 febbraio si legge: alcuni consigliano all'imperatore di farsi coronare in Germania da un legato pontifìcio solo dopo che sia sicuro della elezione di Ferdinando a re : Ferdinando comunichi il suo parere con sollecitudine). Ai 2 di febbraio egli scrive-