Pace di Bologna. cedette quanto al riconoscimento, voluto dai Veneziani, del duca d’Urbino nel possesso di tutte le sue terre. L’imperatore, molto turbato da notizie sui pericoli minaccianti in Germania e di nuovo anche da Francesco I, decise a questo punto di por fine immediatamente ai negoziati, non tenendosi più in considerazione gli interessi di Ferdinando I e ottenendo a forza il consenso dei suoi rappresentanti. Così ai 23 dicembre 1529 potè concludersi un’alleanza di pace tra Clemente, Carlo, Ferdinando, Venezia, lo Sforza, Mantova, Savoia, Monferrato, Urbino, Siena e Lucca. La pace venne solennemente promulgata nella cattedrale di Bologna il primo dell’anno e confermata con giuramento da tutte le parti il 6 di gennaio 1530.1 Ora rimanevano insolute soltanto la controversia tra Clemente e Alfonso di Ferrara e la conclusione d’una lega contro i Turchi. L’animo del papa era tanto più eccitato contro il duca Alfonso perchè costui s’era permesso anche delle usurpazioni in affari meramente ecclesiastici.2 Relativamente alle differenze politiche il papa di fronte ad Alfonso fece valere che egli volentieri avrebbe lasciato in pace il duca, ma che se rinunciava a Modena e Reggio, allora Parma e Piacenza erano talmente distaccate dallo Stato della Chiesa, da essere come se le avesse cedute. Clemente fece espresso appello a ciò che Carlo aveva promesso a Barcellona, invano però, perchè Alfonso era riuscito a guadagnarsi totalmente i consiglieri dell’imperatore ed anche questo stesso, tornandogli in ciò sommamente acconcia la segreta intenzione di Carlo di non lasciare che lo Stato pontificio pervenisse a piena potenza e indipendenza. L’imperatore minacciò bensì esteriormente gli ihviati di Alfonso, ma costoro sapevano molto bene che era tutta lustra.3 II papa avrebbe detto in tono eccitato all’oratore francese : « Mi si inganna, ma debbo agire come se non lo avvertissi ».4 Del resto Clemente 1 Romano, Cromica 151 ss.. 101 ss.. 174 ss. e le minute relazioni in San uro MI, 307 b., 309 s„ 438 ss.. 445 ss., 475, 477. 11 tenore della lega in Dumont I' 2, 50ss.; cfr. Giordani, Hoc. 38ss.: Sitdekoorf III. 195 s.: Libri codi. ' I. 204 s. Circa il trattamento dei legati di Ferdinando I dà comunicazioni "towiman-n 180 s. dalle lettere di Burgo al Cles giacenti nell’A r e b i v i o domestico. di Corte e di 'Stato in Vienna. Xon sono sfate usufruite * relazioni Ivi esistenti e in parte cifrate del Burgo e Ferdinando I in data di Bologna 2(5 dicembre 1529; cfr. anche la * relazione del 29 dicembre. < on una bolla del 17 gennaio 1530 Clemente VII concesse al duca di Milano, onde potessi* realizzare la grossa somma che doveva passare ]>er la su» investitura, un’intera decima sulle entrate di tutti i benefizi ecclesiastici di Milano. Min. brer. isso. voi. 27, n. 15 nell’Archivio segreto pontificio. - Vedi Fontana, Renata I. 452 ss. : Cfr. Romano. Cronaca 171-173. 181. dove sono pubblicate due molto interessanti relazioni dall’Archivio Gonzaga in Mantova. Le lamentele pontificie a riguardo di Alfonso furono da Carlo A* riunite in uno speciale documento stampato presso Sudendorf III, 187 s. 4 U-ttera di Gramont vescovo «li Tarbes da Bologna 25 febbraio 1530 presso J-,: Grand, Divorce III, 380.