Vicende della guerra sfavorevole agli imperiali. Angustie del papa. 315 di tempo la caduta di Napoli, dove già regnava sensibile difetto ;ii viveri. Già i nemici dell’imperatore accarezzavano i più arditi progetti: il Wolsey anzi fece addirittura chiedere al papa dagli oratori inglesi la deposizione di Carlo.1 Colla più intensa attenzione Clemente VII seguiva il corso della grande lotta, dalla quale tante cose dipendevano per lui.2 La guerra di Napoli tornò a spaventare gl’infelici Romani, i quali temevano un puovo Sacco perchè in realtà i lanzichenecchi minacciarono di tornare e di mettere a fuoco l’intera città.3 Clemente mandò in aiuto del Campegio il Cardinal Cesi e più tardi delle truppe.4 Le cure del papa vennero accresciute dalle domande con cui l’assaliva l’inviato inglese di sciogliere il matrimonio del suo re e dal desiderio non meno impetuoso dei collegati, specialmente del Lautrec, di dichiarar guerra all’imperatore.5 A tutto ciò andava unita la carestia in Orvieto, ad ovviare alla quale si rifiutarono i Senesi esacerbati contro i Medici.6 Poiché si mancava del tutto di sicurezza e,perciò era escluso il ritorno nella loro città domandato dai Romani,7 si fecero consulte circa un trasferimento della residenza papale a Perugia, Civita Castellana o Viterbo" e si decise a favore di questa città, la cui fortezza era venuta in potere del papa alla fine d’aprile.9 Vita iti D. Alfonso A'Avaio», marchese del Vasto in Cod. 3>, E 23, f. 15(is. della Corsiniana a Roma; Jovius, Hist. XXV, 45s. ; Guicciardini XIX, 5. Vedi anche Balan, Clemente VII 93 ; de Blasus, Maramaldo II, 351 ; Areh. Napol, XII, 41 s. ; Gavotti, La tattica nelle gr. battaglie navali I, Roma 1898, 180 s. -Orano I. 356 n. ; ¡Atti d. Hoc. Lig. X (1876), 659; Qiorn. star.