346 Libro III. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 7. la città.1 Inoltre il papa coadiuvò l’Orange anche con artiglieria e arruolando truppe. Ancora una volta Roma e lo Stato della Chiesa videro un attivo movimento militare. In seguito il pensiero del papa fu tutto rivolto all’infausta impresa contro la patria sua. Per i suoi meriti nella conclusione della pace di Barcellona, ai 13 d’agosto Mercurino di Gattinara ebbe dal papa, finalmente guarito appieno della sua malattia, la dignità cardinalizia da tanto tempo agognata.8 Nel giorno antecedente con un forte seguito di grandi Carlo aveva preso terra a Genova, ove gli fu dato il benvenuto al grido di: viva il signore del mondo!* La venuta dell’imperatore riempì di grandi speranze i suoi aderenti. Per l’orgoglio, con cui nei circoli tedeschi dell’eterna città si volgeva lo sguardo su Carlo, è caratteristico il diario del neerlandese Cornelio de Fine, il quale mette in rapporto colla comparsa dell’imperatore persino l’abbondante raccolto dell’autunno 1529.5 A salutarlo in nome del papa gli si presentarono a Genova i cardinali Farnese, Medici, Quiñones e il nipote Alessandro de’ Medici.6 Le truppe dell’imperatore, 12000 soldati a piedi e 2000 a cavallo, approdarono in gran parte a Savona. Con questa forza Carlo avrebbe potuto andare con successo contro Venezia e lo Sforza se proprio in quel momento Ferdinando I non avesse notificato i progressi estremamente minacciosi dei Turchi in Ungheria. Queste notizie costrinsero l’impe- 1 Lettere (ti G. lì usimi a li. Varchi (e¡9. Archivio segreto pontificio. 4 l edi Romano, Cronaca 79 ss. e Sanitto LI, 398 ss. Carlo V notificò il suo arrivo al papa con una ‘lettera da Genova 13 agosto [1529]. Archivio segreto pontificio in». XI, caps 1. 5 Cornelio de Fine loda Carlo V in modo straordinario : dice che è un « t ir rcetus ati/nc timens Daini et Deus cimi co in omnibus negatiti. * Diano alla Nazionale di Parigi. o Romano. Cronaca 88 s. Anche il cardinale Ercole Gonzaga e il Giberti andarono a Genova : Giberti però fu ricevuto da Carlo si poco graziosamente che riparti tosto per Verona ; vedi Sanitto LI. 379, 415; Dittrich, Conta-ri ni 176.