334 LibroJIU. Clemente VII. 1523-1534. Capitolo 7. rare l’aiuto di Carlo per la reintegrazione dei Medici nella signoria su Firenze.1 Quei della lega trassero profitto dalla voce allora corrente con certezza della prossima venuta dell’imperatore in Italia per spaventare il papa dicendogli che alla fine Carlo occuperebbe tutto lo Stato pontificio.2 Le agitazioni prodotte da queste trattative e dalla faccenda del divorzio di Enrico VIII, che facevasi ognor più perigliosa, fecero sì che il papa avesse una ricaduta e dovesse rinunziare alla celebrazione della Messa di Pasqua in S. Pietro. La domenica di Pasqua vennero pagati in mano dell’inviato imperiale 18000 ducati, in seguito a che avvenne la consegna di Ostia e Civitavecchia al papa.3 Insieme arrivò la nuova infausta della morte del Castiglione, grave perdita per il papa, poiché questo geniale diplomatico godeva grande favore presso l’imperatore.1 Le ripetute profferte degli imperiali di assecondare il papa anche relativamente al ristabilimento della signoria Medicea in Firenze e alla restituzione di Cervia e Ravenna,5 dovettero fare profonda impressione in Clemente. Ma per l’incertezza della situazione in Italia una decisione era tutt’altro che facile6 e così Clemente continuò a titubare anche ora. Quanto all’ulteriore atteggia- 1 * A. ila Burgo a Ferdinando I il $> e 18 marzo 1529. Archivio domestico, di Corte e di Stato in Vienna. 2 * A. da Burgo a Ferdinado I addi 28 marzo 1529. Archivio dome- stico, di Corte e di Stato in Vienna. a Sanuto L, 124 s., 126, 134 ss. ; 166 cfr. i dispacci di Romeo del 27 e 2S marzo 1529 al duca di Ferrara nell’ Archivio di 'Stato in Modena. * Vedi la relazione del 29 marzo 1529 in S astuto L, 127. Anche ai 22 di gennaio 1529 il Castiglione aveva scritto da Toledo a G. Calandra : *« Io sto, Dio gratia, sano, cosa che non sono stato sempre in Hispagna che molte volte seno stato valetudinario» (copia alla Biblioteca di Mantova); poco dopo lo assali una febbre maligna, che ne causò la morte ai 7 di febbraio del 1529. I.’ultimo periodo di sua vita fu turbato dai rimbrotti di Clemente VII che troppo egli avesse lidato in Carlo e che perciò partecipasse alla colpa del Sacco. Castiglione cercò di giustificarsi con una dignitosa lettera datata da Bur-gos 10 dicembre 1527 (ISbrassi II, 147-152). La sua salma venne tras]>ortata in patria e deposta nella chiesa di S. Maria delle Grazie presso Mantova, famosa come meta di pellegrinaggi. Giulio Romano abbozzò il disegno pei' il suo monumento, il Bembo l’iscrizione sepolcrale: vedi Ma kti nati 56-57. La madre del Castiglione raccomandò al papa i tigli del figlio (vedi la bella ‘lettera della medesima da Mantova 3 aprile 1529 in Lettere di principi 17. f. 21 nell’Ar-chivio segreto pontificio). Nella sua ‘risposta Clemente parla con caldo elogio dei servigi del Castiglione in Spagna e promette di darsi cura dei figli- li * breve porta la data di Roma 27 aprile 1529. Min. brev. 1529, voi. 26, n. US: ibid. n. 155 un * breve agli eredi del < 'astiglione da Roma 5 maggio 1529 perchè tutti i denari, carte e documenti riguardanti la sua carica di nunzio siano consegnati al nuovo nunzio G. da Schio. Archivio segreto pontificio. « Cfr. la * relazione di A. da Burgo a Ferdinando I in data di Roma 2 aprile 1529 nell’Archivio domestico, di Corte e di Stpto in Vienna. o Ciò rileva a buon diritto Baumgabte.v, Karl V. II, 688.