42 Libro II. Adriano VI. 1522-1523. Capitolo 1. Il mare burrascoso fece ritardare il tragitto verso Livorno e il papa dovette rimanere quattro giorni nel porto di Portofino. Finalmente, sempre sotto la paura d’incontrarsi con pirati turchi, si arrivò ia Livorno il 23 d’agosto.1 Ivi ebbe luogo solenne ricevimento da parte di inviati dello Stato pontificio2 e di cinque cardinali toscani: Medici, Petrucci, Passerini, Ridolfi e Piccolomini, che comparvero in abbigliamento affatto mondano con cappelli spagnoli e armi, venendone rimproverati con severe parole dal papa.3 Quando gli si volle regalare il prezioso vasellame d’argento, di cui era ornata la tavola in castello, egli rispose : Qui i cardinali se la trattano da re. Guadagnatevi tesori migliori per il cielo!4 Declinò poi anche la calda preghiera del Cardinal Medici e dei Fiorentini di visitare Pisa e Firenze e di fermarsi intanto a Bologna a causa della peste. «Mi preme d’essere a Roma, a Roma!» tale la risposta del papa,5 il quale non davasi pensiero che là dominasse la peste.6 Appena levatosi un buon vento, egli corse alla nave senza avvertirne i cardinali, che erano ancora a tavola.7 La sera del 25 agosto sul tardi Adriano giunse a Civitavecchia e la mattina dopo mise per la prima volta il piede sulla terra dello Stato pontificio. Una grande folla, fra cui molti curiali, l’attendeva alla riva. Eranvi come inviati del Sacro Collegio i cardinali Colonna e Orsini.8 Al discorso di saluto del primo il papa rispose poche, ma convenienti parole. Come negli altri luoghi visitati nel suo viaggio, anche là i primi suoi passi furono verso la cattedrale: indi si recò alla rocca, dove mangiò a mezzodì e diede udienze. Ai 27 d’agosto il papa rimontava di già in nave. Ai poveri che gli si 1 Vedi Obtiz. Itinerarium 188 s. e relazione di SI. da Silva in Corp. dipi. Port. II, 91. 2 Cìfr. Chiesi 107. s Cfr. 'Cappelletti, Il p. Adriano VI a Livorno in Misceli. Livom. I (1894), 3. * Tizio, * Hist. Senen. loc. eit. Biblioteca Chigi in Roma. » Vedi Sanitto XXXIII, 420, 431. Cfr. * lettera di T. Campegio a Bologna da Roma 11 settembre 1522 nell’Archivio di ‘Stato in Bologna. 0 Gli inviati fiorentini avevano l’incarico di accennare in particolare al pericolo della peste in Roma : v. • Instruttione ai m. atnbasc. deputati a far re-verentia alla Stà di X. 8. quando sarà arrivata ad Livorno, deliberata adì 16 di Augusto 1522. Archivio di iStato in Firenze. 1 Jovius, Vita Adriani VI. * Da Roma G. de’ Medici notifica addi 17 agosto 1522 : * « Hanno li prefati r"1 [cardinali] ordinato una intimatione a tutti li cardinali absentati da Roma, che si debbino trovar quii et alli rmi Orsino e Colonna che come legati debbino inviarsi alla volta di Civitavecchia per incontrare S. Sta, dove jìer breve al s. collegio fa intender voler venire a di lungo senza far posata in loco alcuno, et di li si delibererà, se vorrà andare alla volta di Viterbo o quello vorrà fare». Al 21 d’agosto: »ieri partì il cardinale Colonna, oggi gli terrà dietro l’Orsini. Ai 25 d’agosto : * parecchi cardinali e gran parte della Corte sono andati a Civitavecchia. Archivio di Stato in Firenze.