Vida. Guicciardini. Machiavelli. Berui. 517 divinità pagane rispondono tuttavia egregiamente all’eccessivo uso della mitologia pagana permessosi dal Sannazzaro nel suo poema.1 Il Vida, che lavorava ancora alla Ci'istiaAe iniziata sotto Leone X, ebbe da Clemente VII il vescovado d’Alba.2 Quanto degno di tal posto si presenta il poeta, altrettanto poco lo era lo storico Giovio creato vescovo di Nocera dei Pagani nel 1528.3 Giovio ha ricompensato malamente il favore concessogli da Clemente VII. Nella primavera del 1524 Clemente VII conferì la presidenza della Romagna, dove regnavano pessime condizioni, a Francesco Guicciardini, che, sebbene la sua azione venisse spesso resa difficile da Roma, riesci a stabilire uno stato di cose tollerabile.4 Ricordammo già la parte da lui presa alle guerre dopo la conclusione della pace di Cognac. Dopo un breve intervallo di quiete egli rientrava nel 1530 ai servizi del papa, al quale prestò valido aiuto nel riconsolidare la signoria medicea in Firenze. Dal giugno 1531 Guicciardini fu vicelegato a Bologna e non solo qui* ma anche in altre cose, specialmente contro Ferrara, egli fece con zelo i più importanti servigi alla politica medicea.3 Machiavelli andò nel 1525 da Clemente VII per presentargli gli otto libri delle sue Storie fiorentine. Il ricevimento fu benigno : inoltre venne concesso un sussidio di 100 ducati. Machiavelli approfittò dell’occasione per raccomandare al papa il suo antico progetto d’una milizia nazionale e per un momento Clemente VII parve inclinato ad abbracciare la proposta, ma ben presto rinunciò alla pericolosa impresa.6 Malgrado la loro licenza ottennero da Clemente VII parecchi favori Agnolo Firenzuola e Francesco Berni.7 Quest’ultimo era dal 1524 segretario del datario Giberti, che con straordinaria pazienza e certo con troppo grande indulgenza sopportò molto a lungo 1 Vedi il nostro voi. Ili, 103; IV 1, 415. 2 C5fr. le opere citate da noi in voi. IV 1, 413 e V.urani, ifon. Crem. II, 8 s., 16© s. a Vedi (Horn. d. lett. Ital. XVII, 300; cfr. ibid. XXXVI, 385 s. la caratteristica lettera di Giovio del 1524. Ai 6 di luglio del 1527 Clemente VII scriveva c.c arce al Lannoy d’aver eletto per il vescovado vacante di Nocera l’eccellente medico e storico Giovio ; curi il Lannoy che Giovio ne venga in possesso potendo con ciò rendersi obbligato lo storico degli avvenimenti presenti. * Min. brev. 1527, voi. l!t, n. 132. Una licentia testandi usque ad 2000 due. per P. Jo-vius in * Brev. 1533, voi. 53, in. 407. Altri favori di Clemente VII al Giovio in * Regest. Vatic. 1252, f. 139b s. e 1J,38, 1. 118* e 129b. Archivio segreto Pontificio. * Bbosch I, 77 s. 5 Cfr. Zanoni, Vita pubbl. di Fr. Guicciardini, Bologna 1896 Nuova Antologia 4* serie LXVII, 459 s.; Rossi, Fr. Guicciardini e il gov. fiorent., Bologna 1896ss. (2 voi.); Arch. star. Ital. 5* serie V, 20s.; XI, 386s. .Sulla legazione bolognese vedi Teza in Atti d. Ist. venet. 6* serie Vili, 897 s. 6 Vedi Vnj-AKi, Machiavelli III2, 326 s. 7 Cfr. Gì;errisi, Le Novelle di A. Firenzuola, Firenze 1886, 1(3 e Giorn. d. lett. Ital. XIX, 172. Vedi anche Kraus, Gesch. der ehristi. Kunxt. II : II 1, 18 s.