316 Libro IH. Clemente VII. 1523-3534. Capitolo 6. Clemente fece l’ingresso in Viterbo il 1° di giugno1 venendo ricevuto dal pio e vecchio cardinale Egidio Canisio. Il papa abitò dapprima nell’antica fortezza, poi nel palazzo del Cardinal Farnese. Anche qui da principio si mancò delle convenienti masserizie,-' oltreché a Viterbo pure regnava grande carestia,3 ma il ritorno a Roma pareva impossibile fino a tanto che il papa non fosse padrone di Ostia e Civitavecchia. In luogo del Campegio, che doveva andare in Inghilterra, ottenne l’8 giugno la legazione dell’eterna città il Cardinal Farnese: 300 uomini dovevano presidiare Castel S. Angelo.4 E fu mandato nunzio all’imperatore Alfonso di Sangro, vescovo di Lecce, allo scopo di effettuare la liberazione dei tre cardinali che erano a Napoli come ostaggi.5 Addì 4 giugno erano giunti a Viterbo Gasparo Contarini come oratore di Venezia e Giovanni Antonio Muscettola come inviato dell’Orange, quest’ultimo incaricato d’indurre il papa a tornare in Roma. Clemente, dubbioso se dovesse mettersi in tal guisa in mano degli Spagnoli, propose l’affare ai cardinali, i quali unanimi furono del parere, che il ritorno a Roma fosse desiderabile ma impossibile insino a che Ostia e Civitavecchia si trovassero in possesso degli Spagnoli. 6 Precisamente a questo punto s’aprì una probabilità di riconquista di queste piazze perchè una flotta francese comparve dinanzi a Corneto: Renzo da Ceri tentò, ma invano, di conquistare Civitavecchia ricevendo dal papa dimentico della sua neutralità l’aiuto di materiale da guerra.7 Frattanto Contarini aveva fatto di tutto per indurre il pontefice alla rinunzia di Ravenna e Cervia, ma i suoi sforzi furono senza risultato essendo Clemente colla più grande fermezza rimasto attaccato al punto, che l’onore e il dovere gl’imponevano di esigere la restituzione di quelle città.8 La posizione del Contarini fu resa difficile non poco dal fatto, che il suo governo dava mano alle mire 1 Cfr. Blasius de Martineixis presso Gbegorovius IV 813, n. 48 e Storiti del duomo (¡'Orvieto 77." Vedi anche il * dispaccio di Fr. Gonzaga da Viterbo addì 2 giugno 1528 all’A re bivio Gonzaga in Mantova. Erroneamente Bussi 306 fa arrivare il papa a Viterbo solo l’il giugno. 2 Cfr. la * relazione di G. M. della Porta da Viterbo 7 luglio 1528 all'A r -chivio di Stato in Firenze. a Sanuto XLVII 128. Fossati-Faixetti 35. * ‘Breve al Farnese dell’8 giugno 1528. * Min. órev. 1528, voi. 22, ». -}71. Archivio segreto pontificio. Ufr. Afta eonsist. presso Ehses. Dokumente 205. Sanuto XLVIII, 127. ® Clemente VII all’imperatore addi 13 giugno 1528. Gayangos III 2, n. 452. Hixojosa 62. o Relazione Contarini del 3 luglio 1528 presso Diitrich, Regesten 32. Cfr. ¡Sanuto XLVIII 187, 231. Entrò nella bilancia anche la carestia dominante in Roma. Cfr. la * lettera di Tommaso Campegio a Bologna da Viterbo 30 luglio 1528 nell’A rchivio di Stato in Bologna. t Sanuto XLVIII, 276, 320, 323. 8 Dittrich, Contarini 128 ss.