Il conclave del dicembre 1521. 11 una guardia del conclave di 1500 uomini.1 La custodia era sì rigorosa, che molto poco di ciò che avveniva in conclave correva fuori.2 Per il che le chiacchiere ebbero il più vasto campo: nelle scommesse alle banche, diventate una manìa morbosa, spesso si facevano 20 nomi in un giorno.8 Ancor più disparate erano le opinioni fuori di Roma: 4 alle Corti facevansi le più diverse congetture, tutte più o meno non rispondenti alla realtà delle cose. Fra i 39 elettori trovavansi questa volta tre soli non Italiani, cioè i due Spagnoli Carvajal e Vich e lo Svizzero Schinner; degli altri 9 stranieri5 nessuno era comparso in Roma. La divisione tra i cardinali presenti era grande in misura fuor delPordinario.6 Alla distinzione sì spesso mantenuta in cardinali giuniori e anziani (dei 39 elettori 6 erano stati nominati da Alessandro VI, 5 da Giulio II, 28 da Leone X) s’aggiungeva l’acuto contrasto dei partiti imperiale e veneziano-francese, ma più che queste circostanze contribuiva alla disunione degli elettori la moltitudine degli aspiranti alla dignità suprema. Molti, quasi tutti, diverrebbero papi, pensava il 24 dicembre 1521 un osservatore così calmo qual era Bal-dassare Castiglione: Medici ha molti amici, ma anche numerosi nemici : io credo sarà cosa difficile, che il suo desiderio si compia, almeno per quanto entra in questione la sua propria persona.7 Due giorni dopo lo stesso diplomatico scriveva, la diversità d’opinione 1 Vedi Sanuto XXXII, 285, 291, 302. Cfr. anche Canceij.ikui, Notizie 17 s. ; ItRKWKB III 2, n. 1895. 1!)£Ì2 e la * lettera 20 dicembre 1521 del Castiglione in cui si dice: ‘«Dimani che è venerdì alli 27 si entra in conclavi. N'* Sic. Dio mandi el Spirito Santo che ve n'è grandissimo bisogno. Oltre la guardia de Suizeri, che sono 500 al palazzo, Il quale è benissimo fortificato de gran sbarre, porte murate, artigliarie se sono ancor fatti mille cinquecento fanti altri e datasene la cura al sig. Renzo et al sig. Prospero da Cavi per guardar Pur il palazzo. Roma è pienissima de genti, non se fanno però disordini de importanza. Il card, de Ivrea intendo che questa sera è gionto ». Archivio Gonzaga in Mantova. * Sanuto XXXII, 332. Sulla rigorosa vigilanza alle porte v. anche Brb- v er III 2, n. 1932: ibid. intorno al modo con cui si cercò di aiutarsi servendosi di certi segni. Cfr. anche Jovius, Vita Adriani VI. B. Castiglione al 1" di gennaio 1522 notifica: * «Perchè questi signori sono anchor in conclave e fatinosi le guardie strettissime non se li po dare lettera alcuna se non fosse directi va a tutto il collegio». Archivio Gonzaga in Mantova. » Pctrucelli I, 521-522. Cfr. Sanuto XXXII, 262, 332 s. ; Rossi, Pasquinate xv s. ; (iiom. d. lett. ital. XIX, 83. 4 Cfr. Tizio, ♦ Hist. Hencn. in Cod. G II 39 della Chigiana a Roma. 5 I nomi di essi in Ciaconius III, 425. * <’fr. Bebgenroth II. n. 309, 370 e Tizio, * Ilist. Senen. loc. cit. 7 ** Lettera del 24 dicembre 1521 neU’Archivio Gonzaga in Man- * °v a. Il 20 dicembre 1521 V. Albergati riferisco a Bologna : * « Ogi et ogni giorno mancho se sa et se intende queste pratiche pontificale che non si facea el primo dì et questo procede perchè vechi, gioVeni, richi, poveri, docti, Pratici tutti concoreno a questo disio sancto ». Archivio di Stato in Bologna.