La « pace delle dame » conclusa a Cambrai. 341 Il trattato di Barcellona affrettò la conclusione delle trattative di pace tra Francesco e Carlo.1 A lungo il re francese aveva ondeggiato di qua e di là sotto l’impressione delle notizie contradittorie di Lombardia. Talvolta cogli ambasciatori italiani egli svolse vasti progetti di guerra e parlò di assalire l’imperatore in Ispagna o di muovere verso l’Italia alla testa di un esercito,2 ma non erano che fantasie momentanee perchè uno sguardo al suo regno doveva insegnare a Francesco che esso non era più in grado di portare il peso d’una guerra.4 A questo aggiungevasi il malcontento del governo francese verso l’alleata Inghilterra, dove si criticava molto, ma si dava poco denaro. Il divisamento di allacciare trattative di pace acquistava sempre più seguaci alla corte francese. Nel novembre 1528 si pensava di invocare la mediazione del papa, ma il pensiero venne ben tosto abbandonato mettendosi invece in relazione colla reggente dei Paesi Bassi, l’arciduchessa Margherita. La madre del re di Fran^ eia, Luisa di Savoia, si mise in immediato rapporto coll’arciduchessa onde condurre a una pace.4 Nel maggio 1529 il Cardinal legato Salviati non voleva ancora credere alla serietà di queste trattative,5 ma le due donne distinte per spirito e per affinità di occupazioni dovevano riuscire nella difficile opera. Il governo francese seppe con grande arte tenere segrete agli alleati le trattative. Il 23 giugno 1529 Francesco dichiarava agli inviati della lega che sacrificherebbe la sua propria vita e i figli per salvare gli alleati. Nello stesso senso parlavano la regina e l’ammiraglio. Addì 10 luglio Anna di Montmorency smentiva nel modo più solenne la voce che la Francia lasciasse in asso Venezia. Dodici giorni più tardi il re giurava con altrettanta solennità che Firenze sarebbe compresa nel trattato di pace ed anche ai 3 di agosto Francesco prometteva di nulla concludere senza i suoi alleati," ma ai 5 d’agosto si firmò a Cambrai il trattato, che li abbandonava completamente.7 Fino all’ultimo eranvi state grosse dif- 1 Da un * breve del 24 luglio 1529 alla governatrice Margherita risulta che demente VII cercò di Influire sulle trattative di C’ambrai non solo a mezzo dello Schonberg, ma anche personalmente. Archivio segreto pontificio. Min. brev. voi. 26, n. 310. 2 Vedi la * lettera del Cardinal Salviati a Jacopo Salviati del 23 gennaio 1529. Nunziatura di Francia I. f. 385. Archivio segreto pontificio. 3 Cfr. Batjitgabten II, 695 s. 4 Cfr. Decotte, Anne de Montmorency 123. 3 * Lettera del 2 maggio 1529 a Jacopo Salviati. Nunziatura di Francia 1, t- 430. Archivio segreto pontificio. 8 Vedi le relazioni di Baldassarre Carducci dal 23 a] 26 giugno, 9, 10 e 22 luglio e 3 agosto 1529 presso Dejabbins II, 1064 s., 1069 ss., 1078 s., 1081 s., 1087 s., 1098 ss. ; cfr. de Leva II. 544. ; Cfr. la relazione disperata di B. Carducci sul tradimento del re francese in data di St-