306 Libro III. Clemunte VII. 1523-1534. Capitolo 6. La nuova Corte in Orvieto era d’una povertà e semplicità che doveva riempire di compassione tutti i visitatori. Questa Corte fallita, riferisce un veneziano, i vescovi vanno a piedi coi mantelli laceri, i cortigiani imprecano e sono disperati; essi non hanno corretto i loro costumi e per un giulio venderebbero Cristo.1 Dei cardinali soltanto Pirro Gonzaga era in grado di ¡figurare conforme alla sua dignità : gli altri erano poveri come il papa, al quale anche nell’aprile mancavano gli indumenti ecclesiastici più necessari. Dovettero quindi parergli come uno scherno le felicitazioni per la sua liberazione fattegli in iscritto dai cardinali riuniti a Parma, personalmente dal duca di Urbino,4 Federigo Bozzolo5 e Luigi Pisani e per lettere o speciali oratori da quasi tutti i principi e da molte città.6 Poiché Clemente VII non aveva a sua disposizione che poche truppe e i dintorni d’Orvieto erano resi malsicuri dalla soldatesca,7 il papa era come rinchiuso in quella sua fortezza di montagna. Più volte egli dovette lamentarsi che gli fosse reso difficile persino il suo commercio epistolare.8 Non era il caso di pensare ad intraprendere una gita nei dintorni : nelle strade di Orvieto vedevasi girare con piccolo seguito il melanconico pontefice, che nel tempo della prigionia s’era lasciato crescere una lunga barba. i Saxuto XLVI, 488. - Battuto XLVII, 349; cfr. XLYI, 4S8. Vedi anche Fossati-Faixetti 3". :ì * 1 .citerà al papa dei cardinali Farnese, Passerini, Cibo, Ridolfi ed E. Gonzaga ila Parma 15 dicembre 1527 in Lettere di principi IV, f. 170. * Quella del Cardinal Salvia ti in data del 27 dicembre 1527 in X iniziai uro di Francia J. f. 138-139. Archivio segreto pontificio. * *I>a perfetto diplomatico Clemente VII ricevette molto amichevolmente quell'uomo, che tanto aveva contribuito alla sua infelicità ; vedi Ugolini II, 24:; : IiEUMONT III 2, 223. * Clemente VII ebbe a lamentarne presto la morte: vedi Molini I, 287?. e Sanuto XLVI, 447 s. « Cfr. Bontemm 325. La lettera di Venezia in Sanuto XLVI, 401-402. I;> * risposta di Clemente VII del 30 dicembre 1527 in Min. brev. 1527 IV, voi, 1' ». }l/f alI’Archivio segreto pontificio. Il 24 dicembre 1527 Clemente VII scriveva da Orvieto al marchese Federigo Gonzaga : * « Haud nece^ saria nobiseum, tamen sumrae grata nobis fuit tuae Nobiltà gratulatio, quam nobis de nostra liberatione per dii. HI. Capynum de Capys amantissime ex li' buisti». Originale nell’Archivio Gonzaga in Mantova. Fece le sue congratulazioni anche Alfonso di Ferrara, (ir. la risposta diplomatica (li Clemente in data 28 dicembre 1527 in Fontana, Renata I, 431. r in un * breve da Orvieto dell’ll gennaio 1528 al doni, de Vere Clemente VII si lamenta che « nessuno può venire da noi senza pericolo della vita ». Min, brev. 1528 IV, voi. U, n. H- Archivio segreto pontificio. 8 Vedi il * breve a F. Aleorn da Orvieto 16 gennaio 1528, loc. cit. n. 131- » Ha una barba longa cantala, cavalca con 8 cavalli et 30 fanti di la *<“’ guardia. Sta sempre maninconico. Relazione presso Sanuto XLVIII. 226. I na moneta di Clemente VII presenta la sua faccia barbuta e nel rovescio S. I>iet^ coll’angelo e la scritta: Misit Dominila angeliim ami in : vedi Gin agli 98, n. ‘>-sopra p. 303, n. 4. Sera dimenticato da molti che Giulio II aveva portai'' la barba ed ora si prese scandalo della cosa. Perciò Pierio A alebiano l'11 1