DISCORSO DI ANDREA MARINI ECC. 33 sono uguali alla grandezza delle cause nemiche ; le quali essendo naturali, continove e potentissime, ricercano ripari naturali, continovi e fortissimi, quale io stimo la mutazione del porto a luogo più opportuno. E questo basti intorno a’ rimedi che aspettano alla conca di Venezia. Quanto a quella di Torcello, quando tutti quei fiumi che v’ entrano si potessero inviar con la Brenta verso Chiogia, come vogliono alcuni, ella sarebbe sicura di perpetuarsi più lungo tempo che questa, per ciò che quel porto ha il sito verso sirocco, il quale noi desideriamo a quello di San Nicolò, e ha i canali longhissimi e di molta profondità, i quali con 1’ acqua salsa si manterebbono grandi e profondi ; ma, se sono veri li nostri fondamenti, io stimo che sia via più che difficile cosa, e forse impossibile, d’inviarli al mare per altra via che per l’istessa laguna, senza curarsi della perdita di quella parte ; con ciò sia cosa che non possono camminar con la Brenta verso Chiogia per il difetto del livello e per il breve loro tratto. Verso levante poi a gran pena correranno, perciò che nè il moto naturale dell’ elemento gli aiuta, ma più tosto gl’ impedisce, nè le inclinazioni dell’ acque che vanno ad altra parte, nè i venti, i quali spirano a contrario, oltra che hanno i sudetti propri difetti, cioè poco impeto e breve tratto. Nè altro si può far di que’ fiumi, per mia opinione, a beneficio di questa laguna, più tosto che di quella di Torcello, che condur il Zero e il Dese nel Sile con l’intestatura più alta che si può, acciò che si possano aprir anche in quella parte li canali chiusi per 1’ arzerone ; il quale Sile non può, s’io non erro, nè dee correr per altro luogo che per la laguna alli Tre Porti, o vero per il Siletto al porto di Lio Maggiore. Il Marzenego crederei che più commodamente si potesse condurre nel Sile, che per l’altro vaso verso Chiogia, ancor che 1’ una e 1’ altra vi sia per aventura possibile. Con questi medesimi principi si può discorrere sopra ’1 condur della Piave a porto Cortelazzo : il che da molti è stato ricordato per rimedio singolare de’ maggior danni della laguna di Venezia ; la qual Piave tra tutti i fiumi apporta più grave e più continova offesa. E nel vero, se 1’ acqua del mare sopravento »on corresse in ponente, si potrebbe sperar, mettendo la bocca a quel porto, di schifar quel danno volgendo i terreni, i quali co’ torrenti vengono nel mare, ad altra parte ; ma per il principio supposto apertamente si vede che non si può schifar con questo rimedio, tutto che si potesse prorogar qualche ora e addolcirlo alquanto con la lunga agitazion del mare. E sarebbe per aventura maggior la spesa che il guadagno, la quale si schifarà, se il porto si metterà nel sito da noi eletto ; per ciò che all’ ora la Piave non darà danno, se non alla laguna di Gie-sulo e di Torcello, e ingrosserà i lidi verso il porto di Giesulo, nè potrà con l’impeto ordinario nè col levante entrar in questa. Che se per qualche rispetto, da me non conosciuto, non si potesse o non si volesse mutar la bocca del porto, giudico che a menor male sia necessario quest’altro rimedio per salvar questa laguna da manifesto pericolo della suflocazione. Della cura de’ fiumi ho detto assai, nè del mare m’ occorre a dir altro, poi eh’ egli da sè solo dà più tosto lo spirito e l’alimento alla laguna, e quel danno eh’ egli fa in compagnia de’ fiumi, con la cura d’ essi fiumi, si rimoverà. Parimente 1’ ammonizione, che fa il populo, si vietarà con la grandezza e velocità del reflusso, e perseverará ],’ abitazion salubre in questa laguna per molti secoli ancora in assai buon stato; e, nel passar dopo lungo tempo a terraferma non sarà abbandonata per difetto dell’ aere ; anzi si può sperare che duri la laguna in questa conca di Venezia finché si serri il porto, o vero che si slontani tanto la bocca dal mare che difficile e tardo sia l’ingresso dell’ acqua nel crescente. Le quali cose non possono avvenire per natura, se non quando sarà atterrato e ristretto il golfo. Frattanto, essendo sicura la laguna dalli fiumi e avendo il flusso e reflusso gagliardi