22 A. SEGARIZZI con ciò sia che dal Savio, fiume sotto Ravenna, si poteva navigar per il salso in fin dentro al lido al Lisonzo, sopra Aquilegia, che è lo spazio di più di dugento miglia. Si sa di più che Ravenna era nella laguna e s’abitava nel modo istesso che si abita Venezia con canali e strade ; che Aitino parimente era in isola ; che Aquilegia città nobilissima, Oderzo, Concordia, Padova, Adria, e altre erano poste parte alle rive e parte nelle isolette di questa gran laguna, come ora è Venezia. È ancora fresca l’istoria di Cittanova, detta Eraclea, e di Giesulo che furono delle prime abitazioni e per un tempo la metropoli di tutte le isole, che, per la destruzion d’Italia, dal quattrocento in poi co-minciorno ad esser abitate. E si può credere ancor che la lunghezza del tempo abbi smarrita l’istoria, che Bologna, Verona e Vicenza siano state edificate da principio alla marina, o poco lungi, appresso loro fiumi per la commodità del sito. Questa gran laguna s’ è andata a poco a poco ristringendo e atterrando in modo che tutte quelle città sono rimase in terraferma, e di dugento miglia di lunghezza s’ è ristretta a vin-ticinque, e a larghezza al più di cinque. Le cause principali che 1’ hanno ridotta in questa piccolezza, come che siano tre, cioè i fiumi, il mare e gli uomini, oltra la quarta, che è il destino, cioè l’ordine delle cause celesti infallibile ; tuttavia la più importante e la più evidente sono stati tutti li fiumi che smontano dalli monti di Romagna in fin a quei di Carni, i quali, secondo la grandezza e impeto loro, hanno allargato qual più e qual meno le campagne verso ’1 mare, conducendovi molta terra. Per ciò Aquilegia, avendo il Lisonzo, fiume mediocre e di non molto ratto corso, se ben è ridotta in terraferma, non di meno è poco più di otto miglia lontana dal mare e sente ancora 1’ umidità de’ paludi non bene ammoniti. Dall’ altra banda Concordia è slontanata più di vinticinque miglia da esso mare per l’impeto e grandezza di tre fiumi, Limene, Regena e Locone ; i quali, apportando molta terra, hanno fatto lunga campagna, ancor che per la bassezza del luoco abbia lasciata la città paludosa e di cattiva abitazione. Oderzo, che fu, come ora è Venezia, nella laguna, è slontanata più di trenta miglià da due gagliardissimi fiumi, che sono la Piave e la Livenza, col soccorso di altri cinque minori. Aitino, il quale non era da Oderzo differente, ora è poco lontano dall’ acque salse per il picciol impeto del Sile e per la chiarezza di quell’acqua, la quale non atterra, se non con l'occasione de’ torrenti ; alla qual causa s’ aggiugne la moltitudine delle bocche con le quali scarica 1’ acqua più lentamente nella laguna : il che è forse stata la cagione che non ha lasciato ammonire in fin alli Tre Porti. Ravenna fu atterrata dal Bedeso e dal Montone, i quali fiumi, sendo piccioli, non l’hanno slontanata molto dal mare : tutto che si crede che per le molte guerre la sia stata più volte destrutta e riedificata in vari luochi pur nel sito medesimo. Padova è stata slontanata dalla laguna vinti miglia dall’ impeto della Brenta e del Bacchiglione ; i quali, correndo per terre coltivate in tempi piovosi e con le montane, hanno fatto tutte quelle fiorite campagne che si vedono tra Padova e la laguna ; delle quali parte fecero avanti ii mille cento-trentadue, quando tutta la Brenta per 1’ alveo vecchio correva da Noventa per le Bebe a Brondolo, parte, che sono tra Noventa e Lizzafusina, da quel tempo in poi, avendo i padovani tagliato l’arzere e inviata gran parte di detta Brenta nella laguna ; e è cosa verisimile che, se l’avesse avuto il corso continovo al porto di Venezia già cen-t’anni, quando sotto ’1 principato del serenissimo Foscari, d’illustre memoria, la fu esclusa e inviata a Malamocco, la città sarebbe ormai tutta paludosa, nè basterebbe la copia de’ fuochi raddoppiata a far l’aere salubre. Di che n’avemo certo testimonio negli annali, e i più vecchi si ricordan averlo udito a dir da’ suoi maggiori. Si può crederlo ancora per congietture, con ciò sia che, se, in trecent’ anni o poco più, ella ha potuto far tutte queste campagne già bonificate e coltivate, si può creder al sicuro che