28 A. SEGARIZZI ad atterrar tutti i canali della città, e forse della laguna, in pochi anni, sì come non darebbono alcun danno, o pochissimo, quando il detto reflusso fusse gagliardo e andasse a diritto cammino delle acque, e quando -questa conca fusse così grande che 1’ acqua fresca del mare potesse passar tant’ oltra, che nel reflusso lavasse ogni dì la città. E di ciò basti intorno alla congiura de’ fiumi, del mare e degli uomini a danno della laguna, dal quale n’ è seguita la tardità del flusso e reflusso. Queste sono le cause dell’ atterrazione da tutti conosciute, alle quali aggiungnedo quelle che da’ filosofi soli sono state intese e che pendono dal destino, si scoprirà ancora meglio la condizione in che si trova la laguna. Ogni parte adunque della terra, per esser corpo misto e per ciò sottoposto alle alterazioni e alla corruzione, ha i suoi periodi detti da' filosofi stoici le «età», perchè hanno proporzione con le complessioni dell’ età delle cose animate ; con ciò sia cosa che, essendo da principio di soverchio umida per l’inondazione de’ particolari e fatali diluvi, ha gran sembianza con la fanciullezza degli uomini ripiena di umidità, dalla quale età si va seccando in fin alla vecchiaia, che è il termine della siccità : 1’ uomo, per 1’ azione del calor naturale ; i siti della terra, per il calore de’ lumi celesti, per il difetto di quelle acque che conservano la loro umidità, cioè di fiumi, e per l’ammonizione fatta da essi fiumi. E sì come la rivoluzion del sole nel zodiaco causa la età negli uomini, così le grandi congiunzioni de’ lumi principali del cielo fanno l’età ne’kiti:con l’inverno grande le umidità e i diluvi, che sono le confusioni e le rigenerazioni de’ siti ; e con la grande estate le gran seccagini che sono la vecchiaia e la morte. A’ tempi di Deucalione fu il diluvio in Tessalia, come narra Aristotele, e poco avanti in Acaia sotto Ogige ; le quali regioni, reducendosi a poco a poco a moderata siccità, si fecero buone, sì come altre per le maggior estati si sono fatte inabitabili, sì come avvenne a tempo di Fetonte. Lasciarò il principio di questo mare e di queste lagune, poiché non si trova l'istoria di tanti secoli e non importa al nostro proposito a saperlo ; e dirò solo dell’ età della città, la quale visse fanciulla in Rivoalto molti anni ripiena di umidità ; è poi pian piano andata seccandosi in fin a questo stato, che si può dir 1’ età della consistenza, accordandosi le cause universali e necessarie con le accidentali a disseccarla e condurla verso la vecchiaia, che sarà allora quando fia secca tutta la laguna. Per tutte queste cause adunque la laguna è fatta piccola ; per la qual cosa il flusso e reflusso sono fatti deboli ; i luoghi atterrati sono gran parte paludosi, e perciò spirano 1’ aere grosso e fetente ; le velme stanno lonzamente scoperte quando al sole, e bollendo infirmano 1’ aere, e quando al freddo, e all’ uno e all’ altro modo s’induriscono, e a poco a poco si fanno terrg. soda e ferma. Le quali cose fanno 1’ aere della città morbido, onde nascono quei difetti da noi detti nell’ altro discorso, li quali non s’ addolciranno per aventura, se non col temperare i mancamenti della laguna con opportuni rimedi ; anzi si scopriranno pestiferi e mortali quando mancheranno per disaventura i fuochi, o quando si serrasse prima il porto che la laguna si atterrasse. De’ quali rimedi prima che io ragioni, è necessario di vedere quanto si può ragionevolmente sperare dall’ industria umana, lasciando l’adulazione da uno de’ lati. Io stimo adunque che, per il corso naturale di tutte le cose elementari, bisogna che la laguna in qualche tempo si secchi, in modo che, dove ora è laguna e mare;, siano giardini e campagne per molti secoli, e per molti altri dopo quelli siano arene e pietre aridissime, e che non più possi schifar questa laguna l’atterrazione di quello che non possiamo schifar la vecchiaia, se son vere le cose dette di sopra. Per la qual cosa non è da maravigliarsi se la si va seccando evidentemente, poiché 1’ ordine infallibile sopra