nemico. La tremenda minaccia era fugata, sbarrata la via di Val Canaglia. — Lord Cavati andò a stringere la mano a Caviglia : — Voi mi avete dato una magnifica prova di solidarietà — gli disse — La vostra artiglieria ha salvato la situazione. — Ma allora seppe che anche tutta la destra del decimo corpo aveva contemporaneamente avuto l’ordine di tenersi pronta. Il colpo d’occhio e il sicuro giudizio di Caviglia è tutto qui. La sera che fu assunto improvvisamente al comando dell’ottava armata, ebbi la singolare fortuna di trovarmi al suo arrivo nella grande villa palladiana presso Istrana. Caviglia era a mensa quando il fonogramma gli fu recapitato. Doveva in un paio d’ore cedere al generale Cattaneo il comando del decimo corpo e assumere dalle mani del generale Pennella il comando dell’ottava armata : da una località presso Thiene doveva recarsi a una località presso Istrana. Allora fissata la sua automobile entrava nella sede del nuovo comando, e Caviglia saliva lo scalone monumentale con quella sua andatura quieta e dondolante, con quella sua grande faccia energica e serena. La sua è una calma prodigiosa che spegne qualunque turbamento, anche quell’eccitazione naturale della voce, del gesto che prende in certi momenti gli uomini meglio provati. Caviglia diffonde nei suoi sottoposti, in tutti i gradi della gerarchia fino al più umile soldato, quella sua maschia compostezza, quella sua volontà misurata, quella sua aspra e insieme bonaria rettitudine di soldato di razza che fa di lui uno straordinario conduttore di uomini. Schivo di forme esteriori, egli ha l’istinto natu- 12