Nella primavera del 1918 noi eravamo sulla linea del Piave in equilibrio con le forze austriache. Esse avevano su noi il vantàggio morale della vittoria di Caporetto. Noi nostra rigenerazione e tutta l’Italia decisa a non cedere. L’Austria si preparava ad attaccare. La situazione offriva a noi la possibilità di tentare due operazioni che ci promettevano grandi risultati strategici. Una, secondaria, per il Tonale, scendente a Bolzano. Bisognava prepararla con cura, per vincere le grandi difficoltà logistiche e tattiche, e lanciarla qualche giorno prima che si scatenasse l’offensiva austriaca, dopo aver lasciato nella inerzia per qualche mese le truppe di quel settore. L’altra, la principale, era quella, sviluppata poi, di Vittorio Veneto. Seguire l’offensiva austriaca, non precederla. Di fronte al saliente del Piave, tra Conegliano e 33 avevamo la