nemici si trovavano nella condizione di due lottatori abbracciati, prementisi reciprocamente, nell’attesa del cedimento dell’avversario per dargli il colpo di grazia. Ma, in generale, gli Alti Comandi non avevano la sensibilità immediata dei lottatori, per cogliere il momento di debolezza dell’avversario e la linea di minor resistenza; erano troppo lontani. Nè gli ufficiali di collegamento, che essi impiegavano per essere al corrente della situazione, erano in condizioni di informarli bene della vita di prima linea, dove solo si apprezzavano i sintomi del cedimento fisico e morale del nemico. Facendo assegnamento sul servizio degli ufficiali informatori, e ritenendolo sufficiente, non consultavano in generale, i comandanti in sottordine, se non per iscritto. Questo accadeva presso tutti gli eserciti alleati e nemici. Inoltre, nei primi anni di guerra, finché, cioè, non salirono agli Alti Comandi ufficiali, che avevano fatta la vita di trincea, come comandanti di battaglione, di reggimento e di brigata, non si conosceva bene la guerra di prima linea qual’era in realtà. Allora presso tutti gli eserciti accadeva, che, invece di cercare la linea di minor resistenza e di preparare il momento opportuno, si continuava 35