Annali d’ Italia; parola data , perchè prefi da gente vile e non decorata del cingolo della Milizia , e molto più, perchè gli ortaggi dati da’ Genovefi furono mandati nel Cartello di Milano: vennero in Genova trafpor-tace ad altro Moniltero le Monache dello Spirito Santo , e nel Chio-ftro d’effe rinferrati e porti a far orazioni e meditazioni quegli Ufi-ziali fotto buona guardia. Quegli Alemanni, che reffarono in quelle focofe azioni feriti riceverono nello Spedale della Citta ogni più caritativo trattamento. Tale fu il fine della Tragedia del dì dieci di Dicembre , terminata la quale il Popolo vincitore nel dì feguente corfe a San Pier d’Arena a raccogliere le fp'oglie deila felice giornata. Vi iì trovarono groflì Magazzini di grano, di panni, di armi, e di munizioni da guerra. Quivi ancora venne alle lor mani ñon lieve numero di Tedefchi feriti o malati; buona parte de’bagagli non folo de’poco dianzi fuggiti Ufiziali, ma de gli altri ancora, che erano partati in Provenza. Furono eziandio forprefe non poche Barche nel Porto 7 cariche di grano e d’ ogni altra provvifione per 1* Armata della fud-detta Provenza. Parimente in Bifagno reftarono preda di quel Popolo gli equipaggi d’ altri Alemanni. In una parola, afcefe ben alto il valore del copioiirtìmo bottino, ma non già a que’tanti mil-lioni, che la fama decantò. Corfe anche voce, che foffero preiì cinque muli carichi della pecunia , dianzi pagata da’Genovefi , ma querto danaro non vi fu chi lo vedeife. Per sì fortunati fucceflì tutta era in ferta la Città; ma non già que’foreftieri, per qualche ragione aderenti a gli Aurtriaci , che non poteano fuggire., perchè durante quefta ternbil cri fi non iichivarono d’effere Svaligiati'. Fu anche meffa folenneniente a facco dal Popolo la Porta di Milano, ultimamente piantata in quella Città. Fin dentro a i Monifterj delle Monache andò l’avido popolo a ricercare quanto vi aveano rifugiato i Tedefchi. All’incontro l’inviato di Francia, a cui non fi farà già torto in credere , che foffiaffe non poco in quefto fuoco, ed im- Ìnegarte anche buona fomma di danaro, fpedì tofto per mare due Fe-ucche a Tolone o Mariìglia, dando cento Doble a cadauno de’padroni d’ effe , e promettendone altre cento a chi di loro il primo arri v arte colà, per ragguagliare il Marefciallo Duca di Bellisle di sì importante metamorfofi di cofe. E fe non allora, certamente poco dipoi ipedì anche il Governo di Genova lettere premurofe al Generale medesimo , e deli’altre fupplichevoli al Re Crirtianiffimo , implorando foccorfi . Dopo il fatto declamarono forte i Tedefchi, perchè il loro Generale non averte tolte 1’ armi a quella Città, non a-